Richiesero una casa popolare 20 anni fa, ancora nulla di fatto

E’ una storia di profonda importanza quella che si sta svolgendo ad Aprilia, dove tutta la comunità è scossa da quanto sta per accadere

Nella situazione attuale di Aprilia spiccano alcune storie assolutamente toccanti e singolari, che nel loro svolgimento nel corso del tempo hanno creato situazioni ai limiti dell’assurdo, fatti talmente tanto strani da lasciare chiunque a bocca aperta.
E’ il caso di una coppia ultrasessantacinquenne di Campo di Carne, che dopo una vita dedita al lavoro ed alla contribuzione si ritrova ora nel limbo. Ascoltando la testimonianza degli stessi attori protagonisti, apprendiamo della riferita esistenza di una domanda per l’assegnazione di una casa popolare; nulla di strano all’apparenza, se non per il fatto che tale richiesta ha un’ origine ed uno svolgimento niente meno che ventennale. Nell’attesa di questa assegnazione sospirata, i coniugi già da tempo si sono appoggiati in un appartamento privato in via Beniamino Gigli al numero civico 16, in cui il Comune di Aprilia versava la regolare rata dell’affitto, che però negli ultimi 2 anni non è stata versata.

La coppia che richiede da 20 anni una casa popolare

La coppia che richiede da 20 anni una casa popolare

L’inadempienza ha portato a richiedere lo sgombero dell’appartamento entro Natale, ma della casa popolare richiesta non vi è traccia.
La coppia rischia così, ed è incredibile, di non avere più una fissa dimora né un tetto, considerando anche il fatto che le condizioni di salute dei due non sono perfette in quanto già riconosciuti invalidi civili; il marito, che in maniera forte ha fatto pervenire la sua denuncia, lamenta problematiche cardiovascolari e di insufficienza respiratoria ossigenodipendente. Gli stessi coniugi riferiscono di aver scritto al primo cittadino di Aprilia un’ epistola in cui erano esposti tutti i dubbi in merito alla questione; la risposta, attenendosi a quanto dice il marito, non è mai arrivata.
La disperazione e la tristezza dell’anziana coppia è a rischio, ascoltando gli stessi di tramutarsi in atti plateali e toccanti, ma tutto questo può essere evitato semplicemente assegnando quella casa popolare che di diritto spetta ad ogni cittadino italiano che per una vita ha lavorato e versato i suoi contributi.
Qualora finalmente la situazione si sbloccasse i protagonisti della vicenda sono disposti a liberare l’appartamento dove tutt’ora risiedono in meno di una settimana, avendo poi la possibilità di trasferirsi nella casa popolare.

Melania Orazi

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