Luciano Floridi: Guidare l’Umanità Attraverso la Rivoluzione dell’IA, intervento a Montecitorio

L’Intelligenza Artificiale Incontra l’Etica: L’Appello di Floridi a Montecitorio Mercoledì 9 luglio, alle ore 17

Mercoledì 9 luglio, alle ore 17, la prestigiosa Sala della Regina di Montecitorio si prepara ad accogliere un evento di risonanza nazionale: il terzo appuntamento con i seminari dedicati all’Intelligenza Artificiale. Promosso dal Comitato di Vigilanza sull’attività di Documentazione della Camera dei deputati e presieduto dalla Vicepresidente Anna Ascani, questo incontro non è un semplice convegno tecnico, ma un momento cruciale di riflessione sul “Presente e futuro dell’IA”.

L’evento sarà trasmesso in diretta webtv, garantendo un’ampia partecipazione e diffusione del dibattito.

Il protagonista di questa lezione magistrale è Luciano Floridi, un filosofo e scrittore di fama mondiale, attualmente professore all’Università di Yale [User Query]. Floridi è ampiamente riconosciuto come il “padre fondatore della filosofia dell’informazione” e uno dei “maggiori interpreti della rivoluzione digitale”. Dopo aver lasciato l’Università di Oxford, ha assunto la direzione del Digital Ethics Center di Yale, dove guida un team di ricercatori nello studio delle implicazioni etiche, legali e sociali delle innovazioni digitali. La sua statura intellettuale e il suo impatto sono stati ulteriormente riconosciuti nel 2022, quando il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, gli ha conferito la più alta onorificenza del Paese, il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito, per il suo lavoro fondamentale nel campo della filosofia.  

La scelta di Montecitorio come sede per un evento di tale portata, con la partecipazione diretta di una Vicepresidente della Camera, sottolinea un cambiamento significativo. Le implicazioni etiche dell’Intelligenza Artificiale non sono più confinate ai dibattiti accademici o alle discussioni interne all’industria tecnologica. Sono salite ai massimi livelli dell’agenda politica nazionale. Questa iniziativa governativa riflette un approccio proattivo nell’affrontare l’impatto sociale dell’IA a un livello etico e fondamentale, piuttosto che limitarsi a reazioni a problemi già manifesti. La discussione in un luogo dove le leggi vengono formulate accresce notevolmente la percezione dell’importanza dell’argomento per il grande pubblico.

L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente ridisegnando ogni aspetto della nostra esistenza, dalla diagnostica sanitaria alla finanza, dal mercato del lavoro all’istruzione, e persino alla politica. Questa capacità trasformativa porta con sé questioni etiche fondamentali, come la responsabilità, la trasparenza, i pregiudizi algoritmici e la privacy, che si acuiscono o assumono nuove forme nell’era digitale. La lezione di Floridi a Montecitorio si configura, quindi, non come un mero esercizio accademico, ma come un momento di discussione tempestivo ed essenziale per chiunque si trovi a navigare nell’era digitale.  

Luciano Floridi: Il Filosofo che Ridefinisce la Nostra Era Digitale

Al centro del pensiero di Luciano Floridi vi sono concetti che ridefiniscono la nostra relazione con la tecnologia. Uno dei più influenti è l’idea di “onlife”, che descrive una condizione in cui la distinzione tra vita online e offline è svanita. Non ci limitiamo più a usare la tecnologia digitale; piuttosto, viviamo al suo interno, in un’esistenza intrinsecamente ibrida. Questo stato di “onlife” si manifesta all’interno di quella che Floridi chiama “infosfera”, il nostro nuovo ambiente di apprendimento e di vita, che comprende ogni contesto informativo che ci circonda, dalla vasta rete internet ai libri tradizionali e alle conversazioni quotidiane.  

Questa ridefinizione della nostra esistenza in “onlife” implica che le considerazioni etiche relative all’Intelligenza Artificiale non possono essere considerate un’aggiunta facoltativa allo sviluppo tecnologico. Se il digitale è ormai inseparabile dalla realtà percepita e interagita, allora l’etica dell’IA diventa un elemento intrinseco e fondamentale nella progettazione e nell’integrazione dell’IA nella società. Ciò significa che l’etica dell’IA influenza profondamente la nostra vita quotidiana, le nostre relazioni e persino la nostra percezione di noi stessi, rendendo il tema non solo urgente ma anche profondamente personale. La questione etica si sposta quindi da “dovremmo usare l’IA?” a “come viviamo eticamente con l’IA?”.

Un altro pilastro del pensiero di Floridi è la sua prospettiva unica sull’Intelligenza Artificiale, caratterizzata dalla distinzione tra “agency” e “intelligenza”. Floridi sostiene che i sistemi di IA manifestano una forma di “agency”, ovvero la capacità di risolvere problemi e di eseguire compiti con successo in domini specifici. Tuttavia, essi possiedono “zero intelligenza” o una “vera comprensione” nel senso umano del termine. Per illustrare questo punto, Floridi utilizza l’esempio di uno smartphone che può giocare a scacchi meglio di qualsiasi essere umano, pur non possedendo intelligenza. Allo stesso modo, sistemi come ChatGPT, basati su modelli linguistici di grandi dimensioni, sfruttano tecniche statistiche per evidenziare correlazioni tra elementi ed eventi. Sebbene possano generare risposte contestualmente appropriate, non hanno una vera comprensione, coscienza o intenzionalità, operando unicamente su associazioni statistiche apprese dai dati.  

Questa demistificazione dell’IA è fondamentale per promuovere un suo utilizzo responsabile, specialmente in ambiti sensibili come l’istruzione. Essa contrasta direttamente la diffusa convinzione che l’IA sia un’entità senziente o veramente intelligente. Nel contesto educativo, ciò significa che l’IA non può essere considerata una fonte di “verità” o di “comprensione” nel senso umano. Questo impone un approccio all’integrazione dell’IA che sia centrato sull’essere umano, enfatizzando la supervisione umana, la valutazione critica degli output dell’IA e lo sviluppo di quelle competenze umane che l’IA non possiede, come la comprensione semantica, la coscienza, l’intenzionalità, la creatività autentica e l’empatia. Tale consapevolezza previene una dipendenza eccessiva e i potenziali danni derivanti dalle intrinseche limitazioni dell’IA.

Floridi inquadra questi cambiamenti all’interno di quella che definisce la “Quarta Rivoluzione”. Questa rivoluzione descrive come l’infosfera stia rimodellando la comprensione che l’essere umano ha di sé stesso, un processo paragonabile alle precedenti rivoluzioni copernicana, darwiniana e freudiana. Questo posizionamento dell’impatto dell’IA all’interno di una grande narrazione storica ne sottolinea la natura profonda e sistemica.  

Navigare l’Etica dell’IA: Dalla Governance Globale all’Impatto Quotidiano

L’influenza di Luciano Floridi si estende ben oltre il campo accademico, arrivando a plasmare direttamente la politica globale sull’Intelligenza Artificiale. Floridi è stato uno degli iniziatori dell’AI Act dell’Unione Europea, una legislazione di riferimento che mira a garantire che i sistemi di IA utilizzati nell’UE siano sicuri e rispettino i diritti fondamentali. Il suo impegno si traduce anche in una stretta collaborazione con numerosi governi e aziende in tutto il mondo, offrendo consulenza su questioni etiche legate alle innovazioni tecnologiche.  

Questa partecipazione attiva nella formulazione di politiche, in particolare il suo ruolo nell’avvio dell’AI Act dell’UE e la sua enfasi sull’anticipazione precoce dei problemi, dimostra un passaggio da risposte etiche reattive a un approccio proattivo, che pone l’etica al primo posto. Questa è una tendenza significativa nella governance digitale, che mira a incorporare le considerazioni etiche fin dalle fasi di progettazione e implementazione, anziché affrontare i danni solo dopo che si sono verificati. Un tale approccio suggerisce che la lungimiranza e la regolamentazione preventiva possono mitigare crisi future, promuovendo una relazione più fiduciosa e vantaggiosa tra società e tecnologia.

Tra le sfide etiche critiche che Floridi affronta figurano i pregiudizi nei sistemi di IA, i rischi per la privacy derivanti dall’uso di dati biometrici e dalla sorveglianza, la diffusione della disinformazione e la complessa relazione tra IA e democrazia. Il suo approccio è risolutamente proattivo: anticipare i problemi e affrontarli tempestivamente per prevenire maggiori sofferenze umane e costi finanziari.  

Un principio etico fondamentale proposto da Floridi per l’IA è quello di “esplicabilità”, che si affianca ai tradizionali principi della bioetica come beneficenza, non maleficenza, rispetto per l’autonomia e giustizia. L’esplicabilità, nel suo significato più ampio, comprende sia la comprensione di “come funziona l’IA” (intelligibilità epistemologica) sia la questione di “chi è responsabile del suo funzionamento” (responsabilità etica).  

L’enfasi sull’esplicabilità è cruciale per affrontare il problema della “scatola nera” e la diffusione della responsabilità, che caratterizzano molti sistemi di IA complessi. Questo principio è fondamentale per costruire la fiducia del pubblico nell’IA. Se non è possibile comprendere come un sistema di IA prenda decisioni o chi sia responsabile dei suoi errori o dei suoi pregiudizi, la sua integrazione in settori critici come la sanità, la giustizia o l’istruzione diventa eticamente problematica. Per l’individuo comune, l’esplicabilità si traduce nella certezza di poter interrogare, comprendere e ritenere qualcuno responsabile delle decisioni prese dall’IA o con il suo ausilio, garantendo così il controllo umano e la fiducia in un mondo sempre più automatizzato.

L’IA e il Futuro dell’Educazione: Una Rivoluzione Consapevole

Le tecnologie digitali stanno trasformando rapidamente il modo in cui apprendiamo. L’educazione tradizionale, incentrata sull’insegnante che trasmette conoscenze agli studenti in un’aula, non è più adeguata al nostro “mondo iperconnesso e ricco di informazioni”. L’infosfera, come descritto da Floridi, è diventata il nostro nuovo ambiente di apprendimento, dove le informazioni sono onnipresenti e in costante evoluzione.  

In questo contesto, Floridi suggerisce che stiamo ancora cercando un approccio pedagogico “post-Gutenberg”, il che implica la necessità di superare un modello educativo incentrato sul libro e di considerare forme alternative di apprendimento. Una sfida significativa è la gestione della distrazione, data l’onnipresenza delle ICT, che costantemente attirano la nostra attenzione, una capacità che Floridi definisce “un bene finito, prezioso e raro”. Il “Manifesto Onlife” di Floridi, infatti, propugna tecnologie progettate per rispettare e proteggere le capacità attentive.  

Un’altra preoccupazione rilevante, soprattutto con l’avvento di strumenti di IA generativa come ChatGPT, è il plagio. Una ricerca indica che il 65% degli intervistati esprime preoccupazione per il plagio , evidenziando la difficoltà di distinguere la “falsa creatività” dell’IA dalla comprensione autentica. Tuttavia, non mancano le opportunità: i dati mostrano che il 55% degli intervistati ritiene che gli strumenti basati sull’IA migliorino i risultati educativi, con esempi che includono giochi educativi basati sull’IA, sistemi di apprendimento adattivo e sistemi di valutazione automatizzati.  

La visione di Floridi secondo cui l’informazione è onnipresente rende obsoleto l’apprendimento mnemonico tradizionale. L’obiettivo dell’educazione si sposta da “conoscere i fatti” a “valutare criticamente e utilizzare eticamente le informazioni”. Ciò implica che i curricula devono evolvere per dare priorità all’alfabetizzazione digitale, al pensiero critico, al discernimento mediatico e al ragionamento etico, piuttosto che alla mera memorizzazione dei contenuti. Per genitori ed educatori, ciò comporta la responsabilità di insegnare ai bambini non solo cosa pensare, ma come pensare e interagire con il vasto e spesso distorto panorama informativo plasmato dall’IA.

L’elevata preoccupazione per il plagio, in particolare con strumenti di IA che possono produrre “output apparentemente originali e credibili aggirando problemi di significato, rilevanza, comprensione, verità e impatto” , espone una crisi più profonda nei metodi di valutazione tradizionali. Se l’IA può generare risposte plausibili senza una vera comprensione, allora le attuali procedure di valutazione, come le prove scritte , sono insufficienti per misurare l’apprendimento autentico. Gli educatori devono ripensare  

cosa e come valutano, andando oltre i semplici output per concentrarsi sul processo e sulla comprensione genuina. Questo impone una rivalutazione dello scopo e dei metodi stessi dell’educazione nell’era dell’IA.

Nell’infosfera, la verità, la fiducia e l’autorità non sono concetti fissi, ma vengono plasmati dagli algoritmi e dalla condivisione delle informazioni. Pertanto, imparare a giudicare criticamente le informazioni diventa tanto importante quanto apprendere i fatti. Una persona istruita oggi non è solo qualcuno che possiede molte informazioni, ma qualcuno che può “esaminare criticamente e utilizzare eticamente tali informazioni”, individuando i pregiudizi, verificando le fonti, comprendendo come la tecnologia influenzi ciò che si vede e riflettendo sulle implicazioni etiche delle informazioni incontrate. 

L’intervento di Luciano Floridi a Montecitorio, in programma mercoledì 9 luglio alle ore 17, rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire queste tematiche cruciali e per partecipare attivamente al dibattito sul futuro dell’IA. La sua lezione sul “Presente e futuro dell’IA”, trasmessa in diretta webtv, è un appuntamento fondamentale per chiunque desideri comprendere e plasmare un’era digitale più etica e consapevole.

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