Ancora polemiche su Casello 45

Non si spengono i riflettori su quanto sta accadendo a Casello 45 dopo la chiusura del passaggio a livello. È questo il tema caldo della campagna elettorale

Lo si è detto più volte: la vicenda legata alle sorti di Casello 45 può risultare decisiva in chiave elezioni.

Gli enormi disagi che stanno affrontando i residenti della zona sono sotto gli occhi di tutti da tempo.

Da troppo tempo.

Inevitabile, dunque, che la vicenda continui a far discutere, soprattutto a pochi giorni dal ballottaggio decisivo per le sorti di Aprilia.

Il centrodestra, infatti, lancia un nuovo, durissimo attacco contro il rivale Antonio Terra e la sua compagine.

“Oggi – spiega il candidato della coalizione Domenico Vulcano – ci ritroviamo purtroppo con un quartiere isolato, chiuso a causa dell’incapacità della giunta Terra.

Nel quartiere ci sono decine di attività commerciali che hanno dovuto chiudere a causa di questo isolamento forzato.

Non è certo così che si amministra un territorio.

I ritardi del comune di Aprilia stanno ricadendo purtroppo sulle spalle dei residenti.

L’amministrazione Terra avrebbe dovuto realizzare il collegamento di via Vesuvio alla Nettunense ancora prima dell’inizio dei lavori del sottopasso ferroviario ad opera di RFI.

Ancora una volta ci troviamo al cospetto di una squadra di governo, quella di Terra, incapace di amministrare un territorio complesso come quello di Aprilia”.

Spetterà dunque alla prossima Amministrazione risolvere il problema dell’isolamento di quella parte di territorio apriliano.

E, con esso, anche quelli delle altre zone periferiche della città:

“Per rilanciare Aprilia – afferma Vulcano – serve un piano di investimenti a corto-medio e lungo raggio da destinare alle periferie della città.

Non a caso ho già dichiarato che tra i primi punti ci sarà la concessione di una delega speciale per le periferie.

È arrivato il momento di portare i problemi delle aree extraurbane all’interno del Consiglio Comunale.

E di ascoltare le esigenze di chi per anni è stato preso in giro e abbandonato”.

di Massimo Pacetti

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