Confronto duro in Commissione Urbanistica

Forte dissenso dell’opposizione sul progetto residenziale alla ex Freddindustria. Per l’Assessore Gabriele duro confronto con i Consiglieri Caissutti e La Pegna

Si sapeva che il punto più caldo delle tre Commissioni Urbanistica messe in programma in questo novembre sarebbe stato il progetto di riqualificazione del sito ex Freddindustria.

I pronostici sono stati pienamente rispettati.

Il confronto andato in scena oggi ha infatti vissuto un paio di passaggi molto aspri, che hanno coinvolto in modo particolare l’Assessore all’Urbanistica Franco Gabriele ed i Consiglieri Renzo Caissutti e Vincenzo La Pegna.

All’Assessore è spettato il compito di presentare il progetto, che si basa sulla realizzazione di un complesso residenziale di circa 209.000 metri cubi, al quasi si andrà ad affiancare un ettaro e mezzo di verde pubblico.

“Per diminuire la superficie edificata – ha spiegato l’Assessore – si è chiesto di costruire due “torri”.

Le quali andranno ad affiancarsi ai 13 palazzi da cinque piani previsti nel progetto”.

I primi a prendere la parola sono stati i Consiglieri di maggioranza D’Alessandro e Di Leonardo, che hanno chiesto alcune migliorie e specifiche tecniche.

In sostanza, però, da quanto si è capito la maggioranza sembra abbastanza compatta nel portare avanti questo progetto.

Che, va ricordato, è il quarto che viene presentato per la riqualificazione dell’area delle ex dogane.

E che, come ha ribadito più avanti il Consigliere La Pegna, in passato ha già avuto pareri contrari da varie istituzioni.

La preoccupazione maggiore è che ci si possa trovare davanti ad un nuovo 30 Stelle.

Ovvero che vengano concessi i permessi per costruire in cambio di opere compensative che poi rimarranno solo teoriche.

Il palazzetto dello sport e la sua prima pietra sono ancora lì a dimostrare quanto sia rischioso affidarsi a questa politica.

Le reazioni dell’opposizione

Le prime perplessità sono state sollevate dal Consigliere Boi, che ha ricordato come il PRG preveda che l’area sia destinata a servizi pubblici:

“Se il progetto – ha specificato il Consigliere – serve a bonificare la zona, allora basta un’ordinanza sindacale.

Qualora essa venga disattesa, allora si potrebbe procedere con l’esproprio e l’acquisizione dei terreni ai beni del Comune.

I tanti cambi di destinazione d’uso fatti negli anni, e quelli che si faranno in futuro, rischiano di diminuire la vivibilità della zona“.

Poi il dibattito si è acceso con l’intervento del Consigliere Caissutti.

L’ormai ex membro della maggioranza ha attaccato duramente il progetto, mantenendo un atteggiamento polemico fino al termine della seduta:

“L’Amministrazione non può essere sotto ricatto del privato.

Non si può sottostare alla richiesta di cubature in cambio di una bonifica del sito.

È inutile parlare di riqualificazione urbana: il cambiamento di destinazione d’uso è un consumare il territorio, sempre e comunque.

Nella nostra città ci sono già tante cubature rimaste inutilizzate o con lavori che ancora devono iniziare.

La cosa più importante – ha concluso Caissutti – è che non si è pensato alla svalutazione degli immobili già acquistati nella zona.

Chi sta ora comprando un appartamento accollandosi un mutuo vedrà, con questo progetto, svalutato il proprio investimento.

E questa è una vergogna, meritereste di essere presi a calci in c… alla prossima tornata elettorale”.

Ancora più “minaccioso”, seppur con toni più pacati, l’intervento del Consigliere La Pegna.

Il quale ha ricordato come il progetto in precedenza

“sia già stato respinto in questa stessa Commissione, al TAR e alla Regione.

Non ci resta – è stata la promessa del Consigliere – che portare questi atti alla Procura della Repubblica.

Non ho mai augurato a nessuno una cosa del genere, ma stavolta spero che qualcuno paghi a livello penale per questo scempio.

Perché in Italia la giurisprudenza ha già sancito che i terreni destinati a servizi non possono essere convertiti in terreni residenziali.

L’arroganza con cui si porta avanti questa posizione è sintomo della scarsa attenzione che c’è verso l’interesse pubblico.

Qui siamo davanti ad una programmazione fraudolenta“.

C’è da aspettarsi che quanto il progetto approderà in Consiglio Comunale le polemiche continueranno.

di Massimo Pacetti

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