Il Movimento Forum per Aprilia risponde al Partito Democratico.

Continua il botta e risposta tra la maggioranza Terra e il Partito Democratico. Movimento Forum Aprilia: “PD privo di prospettive politiche e fortemente ridimensionato”.

“Privo di prospettive politiche e fortemente ridimensionato per l’ennesima volta alle ultime elezioni, al Partito Democratico di Aprilia guidato da Claudio Moscardelli, non resta che sperare nel dissesto finanziario per poter assistere alla fine del progetto civico che da oltre dieci anni prosegue il suo percorso amministrativo e di risanamento delle casse del comune.  Nel 2009 la nostra coalizione, premiata per il progetto imperniato sul riscatto del civismo contrapposto allo sfacelo prodotto dai grandi partiti, muoveva i primi passi verso il ritorno alla parte pubblica del servizio di riscossione. Ereditavamo una città sull’orlo del baratro non solo a causa della società mista che incassava i tributi senza poi curarsi di riversarli nelle casse del Comune, ma anche per colpa dei debiti milionari che abbiamo ereditato dal passato e che durante il percorso abbiamo provveduto a risanare. Era il tempo il cui il Partito Democratico in questa città governava allegramente al fianco della coalizione di centrodestra guidata dal sindaco Santangelo, che approvando l’Addendum di A.ser ha proseguito un percorso tanto nefasto per questa città” spiegano i membri del Movimento Forum per Aprilia, gruppo di maggioranza.

Claudio Moscardelli, Commissario PD di Aprilia

“L’onorevole Moscardelli, dimentica o finge di non ricordare che il Partito Democratico era in maggioranza durante uno dei periodi più bui per la storia della nostra città. Comprendiamo che a volte l’amnesia anche in politica sia l’arma più efficace per difendersi, tuttavia dimenticare quel momento spartiacque vuol dire per il Partito Democratico non riuscire ad analizzare in maniera compiuta ciò che è accaduto in seguito: quel partito in questa città, pur ottenendo dei risultati dignitosi in occasione delle elezioni politiche e regionali, in occasione delle tornate amministrative ha continuato costantemente a pagare lo scotto di quelle scelte sconsiderate, non riuscendo a ottenere che percentuali risibili. Su questo sarebbe opportuno concentrarsi, piuttosto che giocare con i numeri e con problematiche che riguardano gran parte dei comuni di tutta Italia per inventare un dissesto finanziario che oggi non esiste” prosegue il Forum.

“Terminata l’analisi del passato poi, suggeriamo all’onorevole di spostare l’attenzione verso il presente e comprendere meglio quale sia il suo ruolo all’interno del Partito Democratico. Un presente in cui, malgrado i tentativi dei sindaci della Provincia di Latina di costruire un consorzio pubblico per sottrarre ai privati le iniziative in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti, la Regione Lazio governata dal PD avrebbe approvato l’ampliamento del 30% chiesto dal TMB Rida Ambiente di Aprilia, impianto che già tratta quantitativi di rifiuti ben superiori a quelli prodotti in ambito provinciale. Qualora emergesse la veridicità della notizia appresa dai quotidiani, si tratterebbe di una scelta  incomprensibile, che contrasta con quanto dichiarato in questi mesi rispetto ai principi che dovrebbero essere scanditi dal nuovo piano dei rifiuti. Un piano rifiuti ancora impantanato a Roma e la strana lentezza della conferenza dei sindaci a guida Pd che ancora deve individuare il sito per lo stoccaggio, in questa particolare situazione pare non tenderci la mano.  L’impressione è che la Regione Lazio sotto la guida del PD voglia completare la trasformazione della nostra città in una centrale di stoccaggio per la Capitale, condividendo la linea del sindaco di Roma che risponde al M5S. Ed è quanto meno singolare che nella sua veste di segretario provinciale del partito, l’onorevole Claudio Moscardelli tuoni contro questo ipotetico ampliamento voluto dai suoi compagni. O quella di Moscardelli è una voce fioca e isolata all’interno del suo stesso partito e allora dobbiamo evincere che quando parla esprime una opinione personale e non una linea condivisa; oppure semplicemente gridare allo scandalo dopo aver appreso dell’approvazione del progetto non è altro che un esercizio di quell’opportunismo che spesso guida i politici di professione, un modo come un altro per lavarsi le mani e poi presentarsi all’elettorato con la coscienza pulita. Di sicuro non può essere un caso se un intervento così veemente arriva solo quando le decisioni sono già state prese, senza che nessuno dei vertici locali del partito abbia mosso un dito prima per impedire che ciò accadesse”

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