Incendio Loas, ancora polemiche: i Grillini Apriliani ne hanno per tutti.

Ancora polemiche sulla vicenda dell’incendio alla Loas: i Grillini Apriliani si scagliano contro Terra, Lombardi e Vulcano.

Se lo stato di calamità, richiesto dal Consiglio Comunale nella mozione approvata il 13 agosto, non era supportato dai rilevamenti dell’Arpa, perché non ancora pervenuti e che hanno confermato la presenza di diossina nell’atmosfera solo successivamente, perché invece il Sindaco di Aprilia ha atteso i primi rilevamenti dell’Arpa per emanare la prima ordinanza che vietava nel raggio di appena due chilometri la permanenza dei residenti, l’apertura di esercizi commerciali e il consumo di frutta e verdura raccolti nella zona rossa?

Terra ha per caso dimenticato che il 31 marzo 2015 ha votato il principio di precauzione grazie al quale non aveva bisogno di attendere i risultati dell’Arpa ma poteva (e forse doveva) subito produrre un atto che tutelasse – per quanto possibile – la salute degli apriliani?

Le spiegazioni date in questi giorni di concitazione, comprese quelle fornite durante il Consiglio Comunale, spesso rabberciate e incomplete, sono forse il segno di qualche grave imbarazzo sulla vicenda da parte di Terra? La LOAS ha presentato la prima istanza alla Provincia di Latina per ottenere l’autorizzazione unica il 30 dicembre 2009, Terra all’epoca era assessore all’urbanistica e vicesindaco. Ma nel corso di questi ultimi dieci anni l’impianto è notevolmente cambiato: sono state presentate, sempre alla Provincia di Latina, ben tre richieste di varianti sostanziali (nel 2013, 2017 e 2019) mentre nel luglio del 2019, prima che scadesse l’autorizzazione, la LOAS aveva già presentato la richiesta di rinnovo per poter operare, ed è stato solo a causa di una difficoltà degli uffici della Provincia di Latina che ha potuto continuare a ricevere materiali da lavorare in forza di due proroghe; ma in tutto ciò, quale è stato il ruolo del Comune di Aprilia?

La decisione finale, è vero, spetta agli uffici di via Costa, ma solo dopo aver sentito i pareri degli enti coinvolti. Il sindaco non ha ancora messo a disposizione gli atti di questa vicenda, ha solo enunciato i documenti che tornavano utili alla sua riuscita interpretazione di Ponzio Pilato (è colpa di…) ed in merito a questi documenti chiediamo quale fosse il parere che nel 2009 il Comune di Aprilia ha espresso alla Conferenza dei servizi, propedeutica all’autorizzazione, poi concessa.

Lo stesso quesito lo poniamo all’ex assessore Lombardi, la quale invece di spiegare come ha gestito il settore ambiente e i rapporti con aziende private del ciclo dei rifiuti bacchetta sui social i cittadini di Aprilia rei di non aver compreso la raccolta differenziata come lei l’ha spiegata. Purtroppo qui non siamo a scuola, non ci sono maestre e scolaretti indisciplinati ma ci sono delle responsabilità da assumersi che, chi ricopre un incarico pubblico come se fosse un lavoro, deve prendersi.

Lombardi e Terra sanno dirci perché su tre conferenze dei servizi il Comune di Aprilia ha sempre dato parere favorevole senza prescrizioni, come nel 2013 quando venne approvato l’aumento dei rifiuti da trattare da parte della LOAS (più del triplo, da 39.000 a 140.000 tonnellate all’anno)? Anzi, per essere precisi, in due occasioni il parere favorevole è passato con il silenzio assenso in quanto il comune non ha presentato alcuna osservazione!

Terra, senza dirci le date però, ci faceva sapere che nella conferenza dei servizi che era ancora in piedi – ma ad impianto fermo e sequestrato – il Comune aveva presentato le osservazioni; evviva! Le osservazioni riguardavano solo tre questioni: emissioni nell’aria, sicurezza dei lavoratori e muro di cinta.

Il sindaco Terra omette anche di spiegare altre cose: sulla LOAS aveva assicurato, dopo il coinvolgimento della stessa nell’indagine Dark Side, che il Comune avrebbe interrotto i rapporti con l’Azienda. Per carità, se poi la Progetto Ambiente ha deciso di far diversamente avrà avuto le sue buone ragioni, non lo mettiamo in dubbio, ma allora perché far credere attraverso i giornali che LOAS non lavorava più per il Comune di Aprilia quando invece non era così? La Progetto Ambiente non avrebbe dovuto rescindere alcun contratto, poiché gli affidamenti dati alla LOAS erano diretti quindi, senza vincoli perché affidati direttamente e senza gara e per questo immediatamente rescindibili.

Altra questione è, come mai dopo aver appreso della citata inchiesta Dark Side, il sindaco non abbia preso in considerazione l’eventualità di far costituire parte civile, nel processo, il Comune di Aprilia? Eppure l’Ente, in quell’inchiesta, era parte lesa in quanto lo era la nostra Città.

Inoltre, si sono confuse le idee sulla collaborazione tra Comune di Aprilia, LOAS, Virtus Basket ed altre aziende operanti nel settore dei rifiuti, in progetti che avevano come destinatari le scuole. Il progetto Differenzio anch’io ha visto anche la collaborazione della LOAS, della Virtus Basket, il cui presidente ha ricoperto per diverso tempo un ruolo di responsabilità nell’ASL anche con funzioni di polizia giudiziaria, e della stessa Progetto Ambiente che ha anche devoluto somme per organizzare tornei e manifestazioni sportive, al di fuori del Differenzio anch’io (perché soltanto alla suddetta Virtus Basket?), ma è tutto regolare e pubblico.

Tornando alla mozione di richiesta dello stato di calamità, ci chiediamo se il consigliere che l’ha ideata, elaborata e letta, non è lo stesso che nel 2012, per difendere l’approvazione di una variante urbanistica che consentiva ad un altro impianto di ingrandirsi notevolmente, tra case e orti, affermava che per Aprilia la possibilità di chiudere il ciclo dei rifiuti sarebbe stato motivo di orgoglio e vanto e che gli impianti di trattamento dei rifiuti rappresentavano una ricchezza per il territorio.

In consiglio comunale era presente anche il consigliere comunale Domenico Vulcano che ricopre anche l’incarico di Presidente della commissione ambiente della Provincia, la stessa dove siede anche il primo cittadino di Aprilia, cioè dell’Ente che ha rilasciato le autorizzazioni alla LOAS; ebbene, Vulcano non ha fornito una sola informazione, un solo dato sulla vicenda né ha spiegato cosa ha fatto in questi mesi mentre sotto il suo naso passavano istanze e proroghe. In ultimo, lasciateci dire, in questi ultimi giorni abbiamo assistito allo sciacallaggio anche sulle morti di tumore. Una offesa a chi si batte per il diritto alla salute senza avallare o coprire simili scempi. Per favore vorremmo un po’ di silenzio.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *