Si scaldano gli animi per le commemorazioni al Cippo di Campoverde

L’Anpi scrive al Prefetto e al Sindaco: “Si rischia di cadere in reati penali per apologia del fascismo”

L’ANPI “Vittorio Arrigoni” Aprilia, il 25 Aprile non parteciperà con una delegazione a contrastare fisicamente i fascisti.

La scelta quest’anno si orienta nel richiedere l’intervento delle autorità competenti dello Stato.

Riportiamo di seguito le dichiarazioni dell’ANPI e la lettera inviata al Prefetto.

“Chi interpreta come una resa – scrive il presidente ANPI “Vittorio Arrigoni” Aprilia, professor Filippo Fasano – la nostra rinuncia quest’anno  a contrastare fisicamente i fascisti che il 25 di aprile commemorano i morti repubblichini al Cippo di Campoverde si sbaglia.

Non abbiamo rinunciato affatto al nostro dovere di difendere le Istituzioni e la Costituzione.

Che gli italiani una volta per tutte 70 anni fa (il 22 Dicembre 1947)  democraticamente, attraverso il Parlamento, hanno scelto.

L’Italia deve essere repubblicana e antifascista.

Anzi vogliamo andare fino in fondo a questa storia indecorosa.

A questa incredibile resa delle Istituzioni repubblicane centrali (due interrogazioni parlamentari) e periferiche.

A questo muro di gomma costruito con la logica aberrante della libertà di  pensiero tra fascisti e antifascisti.

Dei morti tutti uguali come se la morte potesse veramente spegnere e annullare le scelte di vita.

Come se non ci fossero differenze tra civiltà e barbarie.

Non ci fermeremo.

Siamo impegnati come ANPI a pretendere un impegno sempre più fattivo e concreto nel contrasto contro il fascismo vecchio e nuovo.

E le forme che esso assume in Italia e in Europa.

Con gli strumenti di cui dispongono le Istituzioni.

Lo facciamo nella consapevolezza che siamo in presenza di un vero pericolo per la Democrazia e la convivenza tra i popoli.

Ecco perchè vogliamo spiegazioni.

Le domande sono nella lettera che abbiamo inviato ancora una vola al Prefetto e al Sindaco, le autorità dello Stato competenti per territorio”.

In merito alle cerimonie svolte negli anni presso il Cippo di Campoverde l’Anpi scrive nella lettera al Prefetto e al Sindaco:

…Se ritenga necessario intervenire presso gli organi inquirenti.

Affinché procedano nel valutare eventuali profili penali in riferimento alle leggi Scelba e Mancino e nel rispetto del XII articolo delle Disposizioni transitorie e finali allegate alla Carta Costituzionale.

Se ritenga siano compatibili le cerimonie ufficiali istituzionali per ricordare la lotta partigiana e  la Liberazione dal nazifascismo.

Con riti pubblici di chi ritiene di onorare, per una sorta di sprezzante “par condicio”, coloro che,  insieme all’esercito occupante tedesco, volevano difendere, e per questo combattevano, un regime dittatoriale e razzista come quello fascista…”.

di Anna Catalano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *