Sicurezza, Politica e Problemi Sociali: il punto del Sindaco Terra

Il Sindaco Antonio Terra ha accettato di affrontare con noi alcuni dei temi dell’attualità apriliana

Negli ultimi mesi il Sindaco di Aprilia ha dovuto far fronte a tante questioni.

Da quella riguardante il suo rapporto con l’Avvocato Martini al degrado sociale di alcune zone della città.

Per non dimenticare l’aumento degli atti vandalici registrato negli ultimi mesi.

Queste le sue risposte ai temi che gli abbiamo sottoposto.

Signor  Sindaco, tra la fine del 2016 e l’inizio di questo 2017 si è registrato un elevato numero di atti vandalici ad Aprilia.

Come ha affrontato questo problema della microcriminalità?

Rapportandomi con le forze dell’ordine  presenti in città, mi è stato riferito che sono fattori diversi a dare origine a questo tipo di situazioni.

Ci sono stati per esempio degli episodi legati a prestiti non restituiti.

Spesso anche questioni relative a situazioni familiari.

Non c’è un solo filone di indagine su questi episodi.

Che nel caso di alcune macchine incendiate è da imputare anche a dei “semplici” incidenti.

Non abbiamo sottovalutato nessuno dei casi che si sono presentati, sono cose che toccano da vicino i cittadini.

Stiamo cercando di potenziare la rete della videosorveglianza cittadina, che ha già dato qualche risultato rilevante.

I Carabinieri, nell’ultimo periodo, hanno compiuto degli arresti in ottemperanza anche a mandati di cattura internazionali.

Perché hanno cercato rifugio ad Aprilia?

Siamo una grande città, con un vasto territorio.

Stiamo inoltre ospitando tante comunità straniere, mi vengono in mente quella romena o quella indiana.

In questo tipo di situazioni si va a cercare un amico od un conoscente che possa fornire un rifugio sicuro.

Il caso più eclatante è stato quello dell’attentatore di Berlino, AnisAmri, che ha trovato asilo nel nostro territorio grazia alle conoscenza di alcuni connazionali.

Non dimentichiamo poi che siamo alle porte di Roma, questo è un fattore da non tralasciare.

La conformazione del territorio, con i nuclei abitativi posti al di fuori della città vera e propria, può essere un fattore di rischio da questo punto di vista.

Sono in maggioranza gli stranieri di cui stiamo parlando ad occupare degli edifici ridotti ormai in condizioni critiche.

Vengono in mente i palazzi della ex Canebi, l’ex Dogana e la denuncia della presenza di rom a Fossignano.

Come ha deciso di procedere la sua Amministrazione?

Negli ultimi cinque o sei anni abbiamo effettuato una ventina di sgomberi, a partire dall’Enotria.

In alcune occasioni, questi sgomberi hanno permesso di rintracciare delle persone condannate agli arresti domiciliari.

Stiamo preparando un’ordinanza per mettere in atto degli interventi più duri.

I proprietari degli stabili in questione hanno già provveduto chiudere e mettere in sicurezza quegli edifici.

Agli uffici competenti ho chiesto di stendere un’ordinanza più restrittiva, dovrebbe essere pronta a breve.

Alcuni interventi minori sono stati già effettuati, ci stiamo organizzando per porre in essere altre iniziative su più vasta scala.

Una situazione decisamente preoccupante è stata riscontrata in alcuni dei palazzi di Via Parigi.

Anche li si lamentano occupazioni di appartamenti e garage, ma c’è anche un problema legato all’abbandono indiscriminato di rifiuti.

Una situazione di degrado piuttosto preoccupante.

Lì purtroppo sono già accaduti episodi gravi già in passato, è una questione che va avanti da tempo.

Il problema è che non possiamo porvi rimedio con le nostre sole forze.

Quelle abitazioni sono di proprietà del Comune di Roma, con cui però abbiamo avuto difficoltà ad interagire.

Allo stesso Comune di Roma fornimmo i dati di un censimento fatto da noi, che però finì in mano ad una società ora non più attiva.

A cui fu dato l’incarico di occuparsi della questione.

Per far fronte alle esigenze di quei palazzi abbiamo la necessità di rapportarci con chi gestisce il patrimonio del Comune di Roma.

Anche per questo abbiamo chiesto l’intervento della Prefettura.

Ora il problema è l’abbandono dei rifiuti.

Prima era la mancanza di corrente.

Visto che alcuni dei residenti si attaccavano a quella comunale e le spese erano esorbitanti, l’amministratore decise di staccare tuto.

Ci sono state occupazioni della strada per il mancato funzionamento dell’ascensore.

Di problemi ce ne sono stati tanti, ma non possiamo risolverli da soli perché non sono palazzi di proprietà del Comune di Aprilia.

A Roma sanno quale sia le situazione, perché si sono fatte anche delle riunioni su questo tema.

Noi possiamo intervenire solo se viene fatto un esposto, perché non abbiamo libertà di azioni su proprietà altrui.

L’avvento della raccolta differenziata porta a porta ha avuto due conseguenze.

L’eliminazione dei tradizionali cassonetti e l’aumento dell’abbandono indiscriminato dell’immondizia per strada.

Come state agendo per circoscrivere il fenomeno?

Pochi giorni fa è stato deliberato un atto convenzionale con la Progetto Ambiente.

Che entrerà in campo con l’installazione di videocamere dedicate proprio al problema dell’abbandono dei rifiuti.

Una parte di nostri concittadini hanno un atteggiamento estremamente vergognoso da questo punto di vista, questo va detto chiaramente.

Stiamo prendendo contatto anche con i Comuni limitrofi, per aumentare i controlli sulle strade di collegamento.

Dove l’immondizia viene abbandonata ai bordi della carreggiata.

Anche sulla Pontina ci sono problemi di questo tipo.

Non abbiamo la possibilità di installare una telecamera su ogni strada, anche se i dati dicono che le cose stanno andando meglio rispetto ad un paio di anni fa.

Chi abbandona i rifiuti, di solito, non è registrato e non paga il tributo dovuto per questo servizio.

Abbiamo fatto dei passi in avanti, sono state censite migliaia di persone non iscritte a ruolo.

Dobbiamo continuare su questa strada.

L’indagine sul caso delle fatture rilasciate dall’Avvocato Martini è ancora in corso.

Cosa può dirci per fare chiarezza su quella vicenda?

La richiesta degli arresti domiciliari è stata rivolta solo a me e all’Avvocato Martini, perché gli altri due indagati non hanno più la possibilità di alterare lo stato delle indagini.

La richiesta è stata respinta dal Gip, perché la questione si è conclusa già nel 2014, dunque la possibilità di alterare cose già scritte e depositate non sussiste.

Non nascondo di essere rimasto scioccato da questa vicenda, non è stato un momento facile.

Il riesame ha ridimensionato le cose, siamo in attesa di capire se alla chiusura dell’indagine verrà richiesto il rinvio a giudizio.

Non siamo in grado di aggiungere altro, perché le indagini stanno andando avanti e possiamo solo aspettare.

Un altro problema che la riguarda da vicino è quello della scissione avvenuta con il Consigliere Caissutti.

All’ opposizione può far comodo nutrire delle speranze sulla possibile disgregazione della nostra maggioranza.

Ma abbiamo dimostrato negli anni passati l’unione e la compattezza della nostra maggioranza.

In pochi hanno notato che da cinque anni a questa parte la Giunta non ha subìto alcuna modifica.

Il problema sorto con il Consigliere Caissutti, più che all’interno della maggioranza, è da valutare all’interno della lista.

Ritengo sia una questione marginale rispetto alla compattezza della coalizione.

Per impostazione mentale siamo una maggioranza incline al dialogo.

Se il Consigliere Caissutti ritenesse necessario un ulteriore confronto siamo disponibili.

Io avevo dichiarato che c’erano delle posizioni differenti all’interno della coalizione, probabilmente ci si è risentiti e ciò ha irrigidito la sua posizione.

Valuteremo, intendo tutti i componenti della maggioranza, un suo eventuale cambio di rotta rispetto a questa vicenda.

In questo momento non siamo preoccupati di questa vicenda.

Se ci sarà la volontà di riprendere il dialogo torneremo a discuterne.

Altrimenti non ci fasciamo la testa.

Un concetto che viene espresso con frequenza dalle opposizioni riguarda l’atteggiamento intransigente ed arrogante della maggioranza nei confronti della parte avversa.

Lei e gli altri componenti della maggioranza cosa rispondete?

Io non mi riconosco in questo tipo di atteggiamento che ci viene imputato.

Come Amministrazione capiamo quali siano le prerogative dell’opposizione.

Le vicende che portiamo in Consiglio o in Commissione hanno alle spalle un lavoro di approfondimento e valutazione.

La posizione che assumiamo su determinate questioni non è casuale.

Se vogliamo tornare alla questione Asam, voglio ribadire che quella scelta non è stata fatta e pensata durante la notte.

Ne abbiamo parlato decine e decine di volte.

Le proposte che arrivano dall ’opposizione spesso e volentieri sono strumentali.

Per cinque anni ci è stato detto che il “carrozzone” Asam andava fermato, che non avrebbe portato da nessuna parte.

Gli interventi di tipo economico che hanno interessato quell’azienda sono stati votati solo dalla maggioranza, perché gli altri schieramenti hanno abbandonato l’aula.

Siamo arrivati alla decisione sull’Asam dopo due mesi di lavoro.

Erano loro a dire che quel “carrozzone” andava chiuso e poi quando abbiamo deciso di agire in quella direzione ci hanno attaccato.

Così come strumentale è stata la proposta portata nell’ultimo Consiglio, in cui non si è voluto capire che per il Quartiere Toscanini abbiamo investito cifre superiori a quelle cui ci si riferisce.

Se poi la pretesa è dire di aggiungere quei soldi agli altri stanziamenti, questo non siamo in grado di farlo.

Quello che ricaviamo lo impegniamo per realizzare opere, anche in quel quartiere.

Abbiamo delle priorità riguardo finanziamenti della Regione che rischiano di andare in perenzione

(chi ha fornito il finanziamento, se questo non viene utilizzato entro un certo lasso di tempo, se ne riappropria, ndr).

A proposito di opere messe in cantiere, qualcuno dice che quelle che avete promesso, tra l’altro anche in zona Toscanini, servono solo per la campagna elettorale.

I lavori che stiamo mettendo in cantiere in questo periodo risalgono a bilanci di uno, due o addirittura tre anni fa.

Come spesso abbiamo ripetuto, abbiamo delle difficoltà nell’espletare il lavoro d’ufficio per mancanza di personale.

In Consiglio Comunale ho detto che siamo già pieni di opere da mettere in cantiere, non abbiamo la possibilità di metterne a bilancio altre solo per fare campagna elettorale.

Abbiamo iniziato a pagare i mutui alla Cassa Depositi e Prestiti tre anni fa per opere che stiamo realizzando solo ora.

di Massimo Pacetti

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