CIAP: raccolte 1421 firme per il problema dei miasmi nella Zona Industriale.

Il CIAP ha raccolto 1421 firme indirizzate agli enti competenti per il problema dei miasmi nella Zona Industriale Caffarelli.

“1421 firme raccolte, 1421 persone che abitano o lavorano ad Aprilia chiedono al Sindaco ed alle autorità competenti chiarezza. Chiarezza su cosa stiamo respirando tutti i giorni nella più grande Zona Industriale di Aprilia. Abbiamo deciso di raccogliere queste firme perché non riteniamo giusto vivere con il dubbio e con una molestia olfattiva continua ed assillante per tutte le ore che passiamo al lavoro. E’ diritto di ogni cittadino vivere e lavorare in un ambiente salubre. Purtroppo ad oggi è proprio il benessere nel lavoro la condizione che a nostro parere non viene garantita. Siamo orgogliosi del risultato raggiunto e siamo determinati a portare avanti questa battaglia in ogni luogo deputato, forti di tutte le persone che ci hanno dato la loro fiducia firmando la petizione. Se non avremo risposte dagli enti locali andremo più avanti. Andremo in Regione, se non basta andremo ad esporre il problema al parlamento italiano. Siamo determinati eventualmente anche a rivolgerci al parlamento europeo” spiega il presidente del CIAP Marco Braccini.
“Useremo tutti i mezzi per raggiungere l’obiettivo di garantire salute e benessere ai lavoratori della zona industriale ed ai cittadini di Aprilia. Voglio ringraziare le 1421 persone che hanno dato fiducia alla nostra battaglia. Sono fiducioso che il nostro primo cittadino spronato dalle 1421 persone che gli chiedono di vivere in un ambiente sano farà tutto ciò che è in suo potere per dare le garanzie ai firmatari ed ai cittadini tutti. Come ribadito più volte, non chiediamo la chiusura di nessuna azienda ma chi opera in quello che si sta rivelando il settore del futuro e cioè l’economia circolare, deve mettere la persona e l’ambiente al centro del proprio progetto.  Sono certo che le aziende coinvolte si metteranno in moto immediatamente per risolvere i problemi dei miasmi” l’appello del CIAP.

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