Museo di Carano: revocato l’incarico all’architetto responsabile

Ad oltre un anno dall’approvazione del progetto preliminare, manca ancora quello definitivo. L’Amministrazione revoca l’incarico

Ci vorrà ancora parecchio tempo prima che il Museo di Carano possa vedere la luce.

L’Amministrazione ha infatti revocato l’incarico all’architetto Emanuela Brignone, a cui era stato affidato nel 2014.

A due anni di distanza, con la deliberazione del marzo 2016, era stato approvato il progetto preliminare del nuovo museo.

Da lì in poi, però, più nessuna comunicazione è arrivata al Comune da parte dell’architetto incaricato.

Queste le motivazioni espresse nella determinazione del dirigente ai lavori pubblici Corrado Costantino:

“Atteso che in forza di quanto sottoscritto con la citata convenzione, il professionista è stato ripetutamente sollecitato al rispetto degli obblighi contrattuali per la consegna del progetto definitivo/esecutivo.

Considerato altresì che l’Arch. Emanuela Brignone, non ha risposto ai solleciti né tantomeno ha provveduto a presentare quanto richiesto ed oggetto del contratto“.

Si allungano dunque i tempi per poter vedere realizzato un progetto da 250.000 €.

E, soprattutto, per vedere riqualificata la sede del Museo della Civiltà Contadina e Bonifica Pontina, nel corso del tempo caduta anche in situazioni di forte degrado.

L’unica certezza è che il progetto va avanti:

si provvederà ad incaricare un nuovo professionista per lo svolgimento delle attività di progettazione necessarie all’esecuzione dei lavori”

è infatti l’assicurazione presente nella stessa determinazione firmata dall’Ing. Costantino.

di Massimo Pacetti

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