Rilievi Arpa sul Fosso della Ficoccia: l’Eschierichia Coli il dato più preoccupante

Dalla relazione pubblicata dall’Arpa emerge il preoccupante dato di 8 milioni di batteri. Dopo la festa di domani possibile rientro a scuola per gli studenti

Tra i parametri resi noti dall’Arpa riguardo i rilevamenti fatti al Fosso della Ficoccia il più preoccupante è quello riguardante l’Eschierichia Coli.

Secondo la relazione pubblicata dall’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, infatti, in 100 ml di acqua sono presenti 8 milioni di batteri dell’Eschierichia Coli.

Si tratta di un batterio intestinale, contenuto dunque nelle feci umane ed animali.

Il che spiega la sentenza dell’Arpa che definisce le acque del Fosso

altamente contaminate da liquami di prevalente origine fecale“.

In sostanza è come se uno scarico di acque reflue andasse a scolare nel Fosso della Ficoccia, dando quindi origine ai cattivi odori lamentati dagli studenti ed i residenti della parte nord di Aprilia.

“L’ipotesi più probabile – ci ha spiegato l’Assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi – è che siano i reflui di un allevamento a finire nel Fosso.

Ma da un lato questo può anche essere un aspetto positivo.

Il fatto che non si tratti di residui chimici od industriali influisce in maniera positiva sulla salute umana.

Non ci sono pericoli per chi respira acqua contaminata in questo modo, solo un forte fastidio.

Che comunque va eliminato, perché le indagini sulla natura di questa contaminazione proseguiranno fino a quando non sarà risolto il problema.

Innanzitutto abbiamo messo in atto il provvedimento di irrigazione, perché in alcune parti l’acqua ristagnava.

E questo – prosegue l’Assessore – peggiora ulteriormente la situazione dei forti odori percepiti.

Però oggi, nel sopralluogo effettuato nelle scuole, l’odore era molto limitato, dunque qualche effetto si inizia a percepire.

Credo che, dopo la festa in programma domani, già da giovedì si potrà tornare nelle scuole“.

Non resta che aspettare giovedì ed ascoltare l’opinione degli studenti.

di Massimo Pacetti

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