Uomo sulla gru: poteva finire in tragedia

Assessore ai Servizi Sociali: “Abbiamo avuto paura. M.I. è assisitito dai Servizi Sociali da 2 anni”

Attimi di panico e paura per la situazione drammatica che si è creata ieri sera in Piazza dei Bersaglieri: un uomo, disperato, minacciava di gettarsi dalla gru presente nel cantiere del Palazzo di Vetro. Arrivato in cima avrebbe richiesto la presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali, Eva Torselli e del Sindaco di Aprilia, Antonio Terra. Ci spiega nel dettaglio di quanto accaduto l’Assessore:
“L’uomo M.I. (queste le sue iniziali), di origine napoletana ma residente ad Aprilia da molto tempo non è nuovo a questi gesti eclatanti: infatti lo stesso circa un anno fa si era incatenato all’esterno del Comune di Aprilia; è stato quindi necessario richiedere – visto il suo vissuto – l’assistenza dei Servizi Sociali che lo ha in tutela da 2 anni. Il 53enne dimora presso la Comunità “Raggio di Sole” a spese del Comune di Aprilia ed è stato inserito, insieme ad altre sei persone, in un percorso riabilitativo inerente ad attività socializzanti retribuiti. M.I. è assisto a 360 gradi sotto tutti gli aspetti. Ieri sera abbiamo avuto paura: ci preoccupavano le sue condizioni non proprio ottimali dato che agiva sotto l’effetto di alcool; poteva perdere l’equilibrio!”

Assessore Eva Torselli

Ieri sera l’uomo preso da un raptus di follia e sotto l’effetto di alcool, si è arrampicato fino in cima all gru, urlando in lacrime, non chiedeva altro che la possibilità di un lavoro e di pagare i contributi come tutti e sostenere la sua famiglia: “Come ogni uomo che preserva la sua dignità – prosegue l’Assessore – avere un ruolo in una società e contribuire fa sentire ovviamente realizzati, se poi tale opportunità consente di mantenere la famiglia, il tutto acquisisce un certo valore e spessore anche umano.” I Servizi Sociali, guidati dall’Assessore Eva Torselli descrivono il 53enne come un grande lavoratore: infatti scartabellando documenti risalta un periodo di versamento contributivo lungo 15 anni.
Tutto bene quel che finisce bene quindi: dopo più di 70 minuti sulla gru, M.I. è stato scortato dai Vigili del Fuoco, dai Carabineiri e da alcuni sanitari, che avrebbero somministrato allo stesso dei sadativi per calmarlo.
L’assistito versava in una condizione di shock, cosciente a suo modo di quanto è accaduto o stava tragicamente per accadere. L’uomo separato con un figlio sta soltanto ricercando una propria dignità di uomo e un’occupazione lavorativa è uno degli aspetti fondamentali e fondanti per sentirsi inserito in una società e realizzato nella sua interezza.
Resta tuttavia un interrogativo: come può accadere che un individuo qualsiasi possa introdursi impropriamente in un cantiere?

Melania Orazi

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