Dieta detox dopo le feste: 5 errori da non fare

5 errori da evitare quando si fa una dieta detox dopo le feste

Passati vigilia, Natale, Santo Stefano, veglione e cenone, è giunto il momento di dire addio a bagordi e stravizi.

Mettere un po’ a riposo l’apparato digerente e il fegato.

Non stiamo parlando di dieta dimagrante.

Piuttosto di seguire per qualche giorno, al massimo un paio di settimane, uno stile alimentare  più salutare.

Quindi,  adottare qualche regoletta di buon senso, ma che sia il più possibile anche di buon gusto.

Evitando forzature e regimi punitivi, così come gli errori che rischiano di vanificare gli sforzi.

1. Diventare talebani

Fra i consigli in rete per la remise en forme dell’anno nuovo c’è persino qualcuno che consiglia di gettare nell’umido tutti i cibi grassi e calorici rimasti dalle feste.

Ora, posto che lo spreco alimentare è sempre esecrabile, davvero siete così schiavi della gola da non saper gestire una dispensa dove ancora vi tentano le ultime fette di panettone, una retina di noci, una formaggiera ricolma, qualche bel trancio di salumi?

Piuttosto, imparate a gestirli.

Una piccola fetta di pandoro a colazione sarà smaltita prima di pranzo.

La frutta secca a guscio ha sì molte calorie ma anche grassi utili a contrastare l’accumulo di colesterolo, quindi 2-3 mandorle al dì possono farvi solo che bene.

Per quanto riguarda i peccati di gola, un ricciolo (ricciolo!) di gorgonzola o una fettina (fettina!) di salame saranno il giusto premio dopo una giornata passata a nutrirvi correttamente.

2. Insistere con l’alcol

Avete presente quando vi dicono che le bevande alcoliche apportano calorie vuote, ovvero senza nutrienti e che il loro smaltimento affatica il fegato?

Purtroppo, è tutto vero.

Sicché, se proprio dovete fare un fioretto, dovrebbe essere quello di evitare libagioni, aperitivi e cicchetti e di limitare il vino a tavola a un bicchiere, solo la sera.

In compenso, dovete comunque bere molto.

Gli 8 bicchieri di acqua al giorno che consigliano i nutrizionisti.

E poi, estratti e centrifugati, ma anche frullati e semplici spremute fresche, per cui non servono elettrodomestici di ultima generazione ma sono sempre un ottimo modo per sfruttare i benefici della frutta e degli agrumi.

Le arance sono nel loro periodo migliore e nello spremiagrumi potete passare anche qualcuno dei mandarini un po’ rinsecchiti che, forse, languono nella fruttiera.

Così, farete il pieno di vitamina C, che è un potente antiossidante e aiuta a combattere l’effetto negativo dei cosiddetti radicali liberi, sostanze che l’organismo produce, fra l’altro, quando è sottoposto allo stress di affrontare una dieta ricca di grassi saturi e proteine animali, o metabolizzare grandi quantità d’alcol.

Bere molto è anche il sistema migliore per favorire il drenaggio dei liquidi tramite la classica plin-plin, quindi sì a tisane, ma anche minestre e zuppe, magari a base di brodo vegetale, dosando con moderazione il sale.

3. Snobbare l’ortolano

In queste settimane, dovrebbe diventare il vostro migliore amico.

Le verdure crude e cotte contengono acqua e risultano perciò diuretiche e depurative.

Inoltre, apportano vitamine e antiossidanti e soprattutto fibre, che rimettono in moto l’intestino impigrito dai banchetti delle ultime settimane.

Scansate con decisione le primizie e le verdure ormai evergreen, come zucchine, melanzane e pomodori, che non sono mai scomparsi ma di questi tempi sono poco saporiti e poco nutrienti.

Puntate, invece, sugli ortaggi di stagione: cavoli, verze, carciofi, broccoli, sedani, rape, radici amare, verdure a foglia, zucca sono tutte varietà che fanno un gran bene, costano poco e possono dare vita a ricette gastronomicamente interessanti.

Sì anche ai legumi e alle loro proteine ad alto potere nutritivo prive della quota grassi saturi che “penalizza” la carne: penalizza fra virgolette, perché gli alimenti di origine animale non devono sparire dalla vostra dieta ma essere scelti con criterio.

Concludiamo con la frutta fresca, che non deve mai mancare: ancora agrumi, e poi uva, mele, pere, anche la frutta esotica se vi piace.

Mangiatene pure in quantità ma preferitela come spuntino, a metà mattina e a metà pomeriggio, piuttosto che a fine pasto.

4. Scegliere male le fonti proteiche

Di quelle vegetali abbiamo già detto.

Ma naturalmente la fonte maggiore di proteine nella dieta onnivora proviene da carne, pesce, formaggi e uova.

Qui occorre agire con criterio e dire no, con decisione, ai cibi troppo ricchi di grassi ed elaborati.

Preferire le carni bianche alle rosse e portare ad almeno 3-4 le porzioni di pesce alla settimana, per fare il pieno di Omega 3.

Scegliere formaggi freschi e magri, con l’eccezione di grana e parmigiano, preziosi per l’apporto di calcio, energetici e digeribili.

Concedersi, se piacciono, le uova una volta a settimana, ma con cotture dolci, alla coque o in camicia, piuttosto che strapazzate o in frittate.

Insomma, anche qui, il buon senso rulez.

Potrebbe essere utile recuperare il principio base della vecchia dieta dissociata.

Non consumare nello stesso pasto carboidrati e proteine ma riservare i primi a pranzo, i secondi a cena, scegliendo preparazioni digeribili e poco condite.

5. Stare fermi

Tornate a lavorare?

Se potete, lasciate la macchina a casa e muovetevi a piedi o in bici.

Non potete/non avete il tempo?

Trovate almeno quello per fare, una o due volte a settimana, una camminata veloce di circa un’ora.

Che se anche non è questo lo scopo della dieta detox, certo non guasta.

Il movimento da un lato brucia grassi e fa eliminare scorie, dall’altro attiva il metabolismo.

E al ritorno dalla passeggiata potrete regalarvi il famoso ricciolo di gorgonzola senza sentirvi per nulla in colpa.

Detox sì, deprimente no.

di Anna Catalano

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