Ad Aprilia una nascente Stella della moda

Intervista a Miriana Trisciani , stilista emergente di Aprilia per conoscere il suo percorso e le sue emozioni

 

Abbiamo incontrato Miriana che ci ha raccontato la sua ultima esperienza al concorso Moda sotto le stelle, svoltosi a Roma dall’11 giugno al 9 luglio, sera in cui si è svolta la finale.

Miriana, parlaci dei tuoi studi e di come sei arrivata a Moda sotto le stelle.

Ho iniziato a settembre 2012, entrando nell’accademia che frequento tuttora (l’Accademia Altieri Moda e Arte, a Roma). Da lì è iniziata la mia esperienza, ho capito come ci si muove in questo mondo, cosa si studia. In particolare, io studio soprattutto la sartoria, ma sono molto brava anche con lo stilismo e con le creazioni vere e proprie. Il corso di studi è di tre anni, e io ho appena finito il secondo. Per quanto riguarda Moda sotto le stelle, mi è arrivata una telefonata in cui mi veniva comunicato che ero stata selezionata per partecipare. Ho conosciuto le organizzatrici, Eleonora Chiapparelli e Raffaella Ialungo, e il direttore artistico, Vincenzo Valente, tutti molto validi e professionali. A tal proposito, approfitto per ringraziarli moltissimo per la professionalità e la serietà con cui il tutto si è svolto.

miriana trisciani

In che consisteva il concorso e come si svolgeva?

Ciascuno dei 12 concorrenti doveva presentare tre abiti inediti e il concorso era articolato in tre serate: prima selezione, semifinale e finale. Io ho iniziato con abiti che avevo già presentato l’anno scorso con l’Accademia. Passando alla semifinale, ho realizzato tre abiti in una settimana; passando, poi, alla finale, ne ho realizzati altri tre in un’altra settimana. Questa è stata la vera sfida, creare sei abiti in sole due settimane, e poi altri tre, con maggiore impegno, per la finale. Altra grande sfida è stata gareggiare con stilisti molto validi e già diplomati (e alcuni con un proprio atelier), mentre io non lo sono ancora, e per questo sono stata molto sorpresa di essere stata scelta per partecipare.

Perché pensi che il tuo abito non abbia vinto il concorso?

Probabilmente perché, appunto, gli sfidanti avevano più esperienza: già il solo fatto di avere il diploma, e rispetto a me, un anno in più di studi, fa la differenza.

Ti è stato offerto di esporre i tuoi abiti nello spazio MadZone. Dicci di più!

Due giorni dopo il concorso, ho ricevuto un’email in cui le responsabili dello spazio espositivo MadZone mi chiedevano di esporre l’abito che ho creato per la finale, con altri due da realizzare per l’occasione, o, in alternativa, con altri due abiti che hanno molto apprezzato. Inoltre, sono stata invitata a partecipare a un Gala di moda, all’Havana Club, sull’Isola Tiberina, al quale saranno presenti personaggi in vista del mondo della moda e del cinema.

Cosa deve esprimere, per te, un abito?

In un abito ci dev’essere sempre l’impronta dello stilista. Io non riuscirei mai a creare qualcosa che vada troppo al di là dei miei canoni estetici e di lavorazione. Bisogna prima di tutto rispettare il proprio carattere, sé stessi, e poi le altre esigenze.

Cosa ti aspetti dal futuro e quali sono i tuoi prossimi piani?

Il mio progetto è di lanciare il mio marchio, con l’aiuto di mia zia, la dottoressa commercialista Oriana Taccone, che mi fa da agente, e spero di riuscire a farlo entro settembre. Stiamo lavorando a questo, al momento: il prima possibile voglio riuscire a realizzare una cosa mia e iniziare a entrare nel mondo del lavoro.

 

Parlaci della partecipazione ad Altaroma: cosa ti aspetti da questa esperienza?

Il 16 luglio sfilerò ad Altaroma ed è questa per me una grande sfida: partecipare a 21 anni a questa grande kermesse non è da tutti, è un’opportunità importante. Sfilerò con un abito che ho realizzato in quasi due mesi: gli ho dedicato molto tempo perché gli do tantissima importanza. Sono molto soddisfatta di come stanno andando le cose, e incrocio le dita!

Che percorso deve seguire chi vuole intraprendere questa carriera, e quali sono i tuoi consigli per i tuoi aspiranti colleghi?

È fondamentale frequentare una buona accademia: l’insegnamento è tutto, ma è anche vero che si apprende molto con l’esperienza, facendosi da soli. Io, ad esempio, passo le giornate a sfogliare riviste di moda, per essere sempre aggiornata, ma lo faccio per passione, non è qualcosa che si fa in accademia. È necessario, poi, andare avanti da soli, senza ascoltare troppo gli altri: in un mondo così particolare bisogna avere le idee chiare ed essere determinati per riuscire.

Floriana Francesca

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