Still life

Presentanto al Festival di Venezia

Titolo originale: Still life
Regia: Uberto Pasolini
Produzione: Gran Bretagna 2012
Distribuzione: BIM
Durata: 87 minuti

Presentato nell’ultima edizione del Festival di Venezia e vincitore del’Abu Dhabi film Festival nella categoria “New Horizons”, Still Life è il secondo film partorito dalla mente del regista Uberto Pasolini, italiano trapiantato a Londra, già conosciuto al pubblico per  il precedente Machan, ma ancor di più per aver contribuito alla produzione di Full Monthy, mitico lungometraggio del ’97 che racconta la storia di un gruppo di spogliarellisti occasionali, scapestrati e decisamente non palestrati. Still life  narra la storia di un piccolo uomo, John May (interpretato da Eddie Marsan), che svolge con cura e dedizione il proprio lavoro, un lavoro decisamente diverso dal solito. La sua attività consiste nel cercare i parenti di chi è deceduto in solitudine, nel tentativo di donare un funerale dignitoso e per far questo, ovviamente, deve raccogliere informazioni sul passato del defunto.

Il protagonista del film svolge magistralmente la sua parte e sembra costantemente permeato da un’aura di malinconia, tanto che anche lui sembra portare dietro di sé una scia di “non vita”. Nonostante l’alto rischio di diventare una storia pesante, il tocco di classe di Pasolini permette di non accusare la stanchezza che molto spesso si cela sempre dietro a una trama di questo spessore, assaporando a tratti anche il sapore leggero della commedia. D’un tratto, poi, la storia cambia piega. Il metodico impiegato viene trasferito in un altro ufficio e per via dei tagli alle spese viene infine licenziato, poiché il suo lavoro non viene considerato necessario.  Decisamente dispiaciuto, ma non sconfitto, John chiede al suo capo il permesso di completare una pratica rimasta in sospeso, alla quale si è affezionato e non vuole rinunciare: il decesso di un senzatetto. Pasolini non rivela mai chiaramente le intenzioni di John, ma si intuisce che il senzatetto era stato il suo compagno. Ricevuto il permesso, riprende a cercare informazioni sul passato del cliente e nel farlo incontra una donna, la figlia, anche lei molto provata dalle vicissitudini della vita. Nasce così una scambio di opinioni, una conoscenza che riaccende le speranze dei due, la passione per la vita, il cuore ricomincia a battere e  la vita del protagonista cambia radicalmente. Questa storia complessa è raccontata con semplicità, poesia e sentimento, e riesce talvolta a toccare anche le corde più delicate dell’animo umano… in una parola, consigliato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *