Leggere ai bambini aiuta lo sviluppo

La lettura ad alta voce durante la gravidanza

ai bambini fino ai 6 anni potenzia le capacità cognitive

Stefania Saralli

Leggimi subito, leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima.

Cominciare a parlare al bambino fin dalle prime settimane della gestazione, e cominciare a farlo attraverso un libro, è una buona abitudine che consente al cervello del feto di familiarizzare con gli stimoli sonori, contribuisce a rendere familiari le voci dei futuri genitori e potenzia le sue capacità cognitive. Lo ha rivelato un articolo pubblicato sul blog inglese, Smarter Baby, dedicato ai genitori. Gli studiosi sono ormai tutti concordi nell’affermare che il feto percepisce i suoni provenienti dall’esterno già nei primi mesi di gestazione. La voce della mamma e la cadenza del suo respiro gli regalano serenità e gli garantiscono la protezione di cui ha bisogno ancor prima di nascere.

Non ha importanza quello che si legge, perché il feto trae beneficio anche solo dall’ascolto della voce della mamma e dal ritmo delle sue parole. Tuttavia, la lettura non deve essere fonte di stress né creare uno stato d’ansia nella donna. Così, è bene evitare un romanzo horror se la neo-mamma è facilmente impressionabile. Recenti ricerche hanno dimostrato che la lettura ad alta voce dovrebbe continuare finché il piccolo non compia i 6 anni. La valenza di questa pratica è talmente importante che nel 1999 ha preso il via il progetto nazionale ”Nati per leggere” che, grazie alla collaborazione di pediatri e bibliotecari, si pone l’obiettivo proprio di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini, sin dai primi mesi di vita. Grazie al moltiplicarsi di iniziative che hanno coinvolto famiglie, scuole ed enti locali, molti bimbi hanno imparato ad amare la lettura grazie a un gesto d’amore: un adulto che legge per loro. La lettura consolida il rapporto tra genitore e figlio: sentire vicino un adulto che racconta delle storie induce nel bambino un profondo senso di protezione e sicurezza. È un momento di intimità in cui il papà o la mamma si dedicano incondizionatamente al piccolo. Inoltre, molti studi confermano che questa pratica favorisce l’apprendimento, l’acquisizione di un vocabolario ricco e articolato, la comprensione del linguaggio scritto e l’espressione di quello orale. Insomma, leggere ad alta voce è un’ottima abitudine che pone basi solide per il loro futuro, a scuola prima e nella vita poi.

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