New York e l’11 Settembre 2001 da Kennedy a Obama

In concomitanza del Premio Nobel per la Pace assegnato a Barack Obama

L’Amministrazione Comunale ha pensato bene di avviare un programma culturale ad alto livello artistico per il rilancio della città di Tivoli, Patrimonio Mondiale dell’Umanità – UNESCO. La scelta di artisti internazionali, prima con la sistemazione di piazza Garibaldi con l’Arco di Arnaldo Pomodoro e oggi la scelta dell’artista Francesco Guadagnuolo che ci presenta una mostra dedicata all’America dal titolo “New York e l’11 Settembre 2001 da Kennedy a Obama”, dà certamente lustro alla nostra comunità”, così si è espresso il Sindaco di Tivoli Giuseppe Baisi. L’esposizione è Patrocinata dal Comune di Tivoli Assessorato alle Politiche culturali e Istruzione, Assessore Prof. Carlo Valentini.
La mostra itinerante con i versi scritti dal Poeta Vito Riviello è dedicata al Nuovo Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e per la Pace nel mondo. L’esposizione toccherà alcune capitali dell’Europa a partire da Berlino a vent’anni dalla caduta del Muro. Proprio la realizzazione della mostra di Francesco Guadagnuolo, in concomitanza del premio Nobel 2009 per la Pace assegnato a Barack Obama «per i suoi sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli», vuole essere un ulteriore segnale forte per l’Europa, affinché si possa rinnovare e sostenere la famosa frase “libertà, uguaglianza e fraternità”.  «Vogliamo un’Unione europea forte, l’Europa è il migliore partner degli Usa. Bisogna abbattere tutte le diversità: tra neri e bianchi, tra musulmani e ebrei, tra ricchi e poveri. Usa e Europa dovranno fare di più per questo» disse Obama quando era candidato alla Casa Bianca nel suo viaggio in Europa. E da subito il Presidente Barack Obama ha affrontato i pesanti problemi che affliggono l’America: la crisi economica, le guerre in Iraq e Afghanistan, la condizione in Medio Oriente, particolarmente la pace in Medio Oriente, sta molto a cuore ad Obama, perché è essenziale per gli equilibri mondiali.
Il Maestro Guadagnuolo sempre sensibile agli equilibri di pace nel mondo è un reale difensore da quando è stato artista al Senato dell’Intergruppo Parlamentare del Giubileo realizzando opere come “Il Debito Estero”– verso una nuova solidarietà mondiale esposta permanentemente nella Sala dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York e “ Pace in Terra Santa” nata da un incontro con il Presidente Yasser Arafat in Palestina.
Oggi l’artista propone quest’importante iniziativa nel descrivere la vita americana prima (before) e dopo (afterwards) l’11 Settembre 2001 con le sue icone e i suoi simboli, incidendo per non dimenticare, il tremendo dramma vissuto dai Newyorchesi e dal mondo intero all’abbattimento delle torri gemelle. Son passati circa dieci anni da quel tragico evento che ha portato guerre, distruzioni e crisi economica. Nel 2010 dice Guadagnuolo «spero che ci sia un cambiamento di rotta e alla cultura della morte possa essere sostituita la cultura della vita. Solo così il genere umano potrà essere salvato. A questo, spero, che si aggiunga la cultura per la difesa ambientale perché è un altro reale pericolo al quale l’umanità deve porre veri e seri rimedi».
Scrive Vito Riviello: “L’opera «iconica» su Obama di Francesco Guadagnuolo è un invito alla fraternità umana e un inno garbato e fermo all’attività politica come arte del riscatto dalla antica miseria, dai vieti pregiudizi e dai vincoli burocratici. Si potrebbe parafrasare Flaubert dichiarando. “Obama c’est moi”! Soprattutto il lavoro di Francesco Guadagnuolo è una rappresentazione libera della speranza, un sogno con un risveglio sognante”.
Scrive Marco Pedone: “L’elezione di Barak Obama, il profilarsi di una nuova frontiera nella storia americana in ideale continuità col sogno Kennedyano e di Martin Luther King, ha offerto a Guadagnuolo un nuovo, recentissimo, terreno di indagine: il punto di singolarità tra il presente e il passato, il luogo, anzi il non luogo, dove s’annullano le identità epocali e che il segno pittorico non può che reinventare a partire dal caos primordiale del collage, dall’accumulo cromatico della luce che sta per essere lanciata in avanti. È la speranza la chiave di lettura di queste tavole, la speranza quale forza rigeneratrice di una nazione nell’abisso di una crisi culturale ancor prima che economica.

Tivoli. La mostra è visitabile presso le Scuderie Estensi dal 19 al 31 dicembre 2009 ingresso libero
orario: 10,00/13,00 – 16,00/ 19,00

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *