Tablet e computer: sarà la mente a controllarli

Addio password e tasti complicati, si farà tutto con il pensiero

Maurizio Bruera

Fra dieci anni lo schermo di un tablet potrà essere controllato con la mente. Non è una bufala di quelle che girano su internet, o una semplice idea troppo avveniristica; ce lo assicura Samsung, che ha ideato un brevetto assieme al professor Roozbeh Jafari della University of Texas di Dallas che prevede la creazione di un tablet controllato attraverso l’elettroencefalogramma, ossia con un sistema EEG wireless. Gli studi sono ancora nelle fasi iniziali e potremmo attendere parecchio tempo prima di vedere un prototipo funzionante. Al momento si ricerca di collegare l’utilizzo dell’elettronica alla stimolazione di alcune parti del cervello note, in modo da associare un’azione a un determinato comportamento di occhi e cervello. Questo che risulta essere ben più che un semplice esperimento, volge la sua attenzione soprattutto a quelle persone che purtroppo hanno difficoltà motorieRoozbeh Jafari ed il suo team cercheranno quindi il modo di introdurre il controllo con la mente dei propri dispositivi con la speranza che si apra una strada per lo sviluppo per persone che hanno difficoltà motorie, affinchè queste ultime riescano a connettersi al mondo“. In particolare, in un video demo che i ragazzi di Technology Review hanno potuto visualizzare in anteprima, si è visto come i ricercatori siano stati in grado di lanciare le applicazioni sui propri tablet semplicemente fissandone l’icona con lo sguardo e battendo le ciglia ad una frequenza particolare. Il professor Jafari afferma di star lavorando su elettrodi EEG molto più comodi ed adatti rispetto a quelli tradizionali che invece prevedono elettrodi di contatto bagnati e sono scomodi da usare. “Ajafari sta progettando dei sistemi senza materiale liquido, ma che comunque richiedono all’utente di indossare un cappello sulla testa con svariati fili. Il suo gruppo sta lavorando a un dispositivo che potrebbe sembrare un berretto che le persone indossano tutto il giorno“, dice Jafari.

Password e computer del futuro: Un computer che legge i pensieri?  Possibile. La UC Berkley School of Information ha inventato un programma per leggere le password nella mente di un utente. John Chuang, il coordinatore del progetto, ha adoperato un apparato già in vendita che costa circa 100 dollari e che si chiama NeuroSky MindSet. Si tratta di una sorta di casco con doti da elettroencefalogramma non invasive, che connesso tramite Bluetooth a un pc ne decifra le onde cerebrali. Da qui la possibile applicazione, secondo il ricercatore, al mondo delle password che potrebbero essere così sostituite dalle “passthought” (dove ‘thought’ sta appunto per pensiero). L’esperimento rientra nel campo dell’autenticazione biometrica che annovera anche la lettura della retina, delle impronte digitali o della voce che le aziende tecnologiche e anche quelle di videogiochi stanno già sperimentando.

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