Quando la musica ti cambia la vita, la giovane stella Alessandro Pirolli si racconta su Sfera

Il 22 giugno è uscito su youtube il nuovo singolo “Vai vai…vai via!” del cantautore apriliano Alessandro Pirolli. Conosciamolo insieme!

“Nella musica non esistono la teoria e la pratica. Per me…esiste solo la passione”. Si è presentato con questa frase Alessandro Pirolli, giovane cantautore apriliano classe 2002, appena facciamo la sua conoscenza in Redazione. Sono le 17:00 circa, il termometro segna 28°. Facciamo accomodare Alessandro su una sedia e notiamo subito la sua disinvoltura e spigliatezza, pensiamo: “Se lo chiamano “il piccolo Fiorello” un motivo ci sarà”.

alessandro pirolli

Nonostante la tenera età – Alessandro ha solo 15 anni – sembra essere a suo agio e anzi, ci inizia subito a parlare di lui e della sua carriera artistica. Si, avete capito bene, carriera artistica. Alessandro si è affacciato al mondo della musica a soli 3 anni, da lì sono state tantissime le esperienze fatte tra locali, piazze e TV. Dalle prime canzoni con i genitori ai matrimoni e alle feste, al programma Rai “Ti lascio una canzone” di Antonella Clerici fino al primo album autoprodotto e ai primi video musicali su Youtube.

Alessandro Pirolli, giovane stella di Aprilia, vive di musica già da ben 12 anni. Conosciamolo insieme!

Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla musica?

Sono entrato nel bellissimo mondo della musica all’età di soli 3 anni e mezzo grazie a mamma e papà. I miei genitori cantavano ai matrimoni e alle feste e pian piano hanno iniziato a far cantare anche me. Poi l’avventura con il gruppo di Ardea i Ghost.

Raccontaci un po’ del tuo percorso artistico.

Il mio percorso artistico è iniziato qualche anno dopo la prima volta con mamma e papà sul palcoscenico. Dapprima cantavo con un gruppo musicale locale, poi sono andato in tourné con un interprete di Renato Zero. Poi l’incontro nel 2014 con un talent scout di “Ti lascio una canzone” che mi invita a recarmi il giorno dopo a Roma, a Nomentana, per un provino. Negli studi Rai si respirava un’aria diversa, un’aria di freschezza e di musica. Sono stato preso e ho partecipato al programma con il quartetto “I monelli”. Ci chiamavamo così per i nostri travestimenti buffi e per la frizzantezza che esprimevamo sul palco. Insieme abbiamo ripercorso la storia della musica leggera italiana. Dopo l’esperienza di “Ti lascio una canzone” purtroppo le nostre strade si sono divise sebbene siamo rimasti in contatto. Subito dopo ho iniziato con le ospitate, sono stato chiamato al “Junior Eurovision Contest” in collegamento da Roma a Malta come supporter. Nell’aprile del 2015 ho partecipato al programma “Senza Parole”, condotto sempre da Antonella Clerici, con un coro.

alessandro pirolli studio

Quando è iniziata la tua avventura nel mondo della discografia?

Mi sono affacciato alla discografia nel 2016. Nel 2014 avevo già scritto il mio primo singolo “Finché quando una stella avrai”, ma non sapevo ancora molto su come si realizza un indedito e come si distribuisce. Ho chiesto allora aiuto ad esperti e ai contatti Rai che mi erano rimasti. Il bassista Daniele Pulpito, nello specifico, mi ha aiutato molto nella realizzazione e arrangiamento del singolo. Con questo brano sono riuscito a vincere un concorso online indetto da ITunes destinato ai giovani, il quale premiava il singolo più venduto della settimana (nell’arco di 5 mesi circa le copie vendute sono arrivate a 2500). Nel 2017 ho lanciato come tormentone estivo con Federico Tabak il mio terzo singolo, “Sbaglio umano”, che mi ha fatto ottenere più di 1250 streaming in una settimana su Spotify.

Parlaci del tuo primo album “Una stella diversa”:

“Una stella diversa” è uscito il 18 luglio 2017, completamente autoprodrotto e arrangiato da me. Ho voluto anche fare delle copie fisiche, tutte vendute (circa 300). Il progetto del disco parte però da lontano, dal 16 novembre 2016. Inizialmente non aveva neanche un nome, poi in meno di un anno sono riuscito a dare alla luce un bell’album da 10 brani inediti. Poco dopo il lancio del disco ho deciso di iniziare un mini tour, “Una stella diversa tour”, insieme a Why Not. “Questo è un album che vi accompagnerà per tanto tempo” è stato lo slogan di questo mio primo disco. Il titolo dell’album nasce dall’ accoppiamento dei titoli di due mie canzoni, “Finché quando una stella avrai” e “Diverso” (mio secondo singolo): ognuno di noi, alzando gli occhi al cielo, ha una stella “diversa” che porta nel cuore. A settembre di quest’ anno uscirà una versione speciale di “Una stella diversa”. Nel 2019…forse un nuovo album!

alessandro pirolli una stella diversa in tour

Quando hai iniziato a girare videoclip per le tue canzoni?

Con “Una stella diversa tour – Ultimo capitolo” ho iniziato a girare dei videoclip. Nel progetto ce ne sono quattro e ognuno di essi ha una sua stgoria. Ho iniziato con “Vai vai…vai via”, sempre dell’album “Una stella diversa”, girato interamente a Latina. Si parla di due ragazzi, io e il mio amico Davide Tassone, innamorati della vita e della musica. Il progetto si concluderà con un videoclip della canzone “Ascolta il mio silenzio”, scritta da me con l’aiuto di mio nonno e dedicata a mia nonna, tristemente qualche anno fa scomparsa (è lei la mia “stella diversa”).

Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?

Avere una propria identità è fondamentale, questo in tutte le cose. Lo è ancor più per un musicista, veicolo di un’esperienza spesso intima e personale. Ci saranno sempre dei modelli a cui tutti noi ci ispiriamo, per me ad esempio a livello artistico è Shawn Mendes, l’importante è però rendere sempre ciò di cui ti fai portavoce qualcosa di unico e mai visto.

di Jacopo Cascone

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