Asl Aprilia, TDM: “Tanti progressi, ma serve di più”.

Il Tribunale dei Diritti del Malato lancia un nuovo appello: nonostante i tanti miglioramenti la Asl di Aprilia necessita di ulteriori misure.

“Come TDM abbiamo il dovere di rilevare e segnalare le disfunzioni della nostra sanità territoriale che emergono dalle numerose indicazioni dei cittadini.

Quello che più ci preoccupa, perché è fonte di una grande inefficienza e quindi di un mediocre servizio offerto al  cittadino, è in particolare la situazione che si viene a creare ogni volta che uno specialista, un impiegato o un infermiere lasciano  il posto vacante  perché raggiunta l’età pensionabile.

Questa situazione non è più tollerabile, nè tantomeno giustificabile. Non si possono ad esempio rimandare a data da destinarsi visite specialistiche programmate  anche  diversi mesi prima, solo perché gli specialisti sono andati in pensione.

E’ sconcertante che un ufficio  della Pubblica  Amministrazione, in questo caso della ASL di competenza, tipicamente un “ Ufficio del Personale”, non abbia gli strumenti per poter seguire e programmare  la sostituzione del personale di cui, come in questi casi, si conosce  già da tempo la data certa di fine lavoro e che tenga quindi conto dei tempi per una nuova assunzione e soprattutto, dove richiesto, anche di un periodo di affiancamento per il necessario addestramento.

Solo negli ultimi mesi questa circostanza si è ripetuta sia con il Pneumologo che con il Neurologo. Dopo mesi di attesa si è riusciti a “mettere una pezza” con il Pneumologo, aumentando le ore allo Specialista presente e operante nel Team del  progetto “+Vita”, ma ovviamente le ore disponibili sono poche rispetto a quelle del precedente Specialista.

Anche nel caso ancora più grave del Neurologo, grave perché le persone che vi afferiscono sono nella stragrande maggioranza persone con demenza, che necessitano di una attenzione particolare  ed un monitoraggio scadenzato nel tempo, soprattutto per il rinnovo/ continuazione del Piano Terapeutico,  la ASL non si è smentita: da oggi a domani chiuso l’ambulatorio e avvisati i  prenotati che le visite erano sospese a data da destinarsi.

Si è corsi  poi ai ripari richiamando lo Specialista per  tre/quattro sedute straordinarie, per dare un minimo di continuità al servizio.

Verosimilmente il nuovo Neurologo sembra che non sarà disponibile fino a settembre e questo per percorrere tutto il previsto iter burocratico per prendere servizio.

Ma è necessario e urgente un intervento strutturato e mirato che modifichi l’attuale sistema di reclutamento delle figure professionali, che sia veloce ed eviti l’interruzione del servizio per indisponibilità del sostituto.

Troviamo veramente imbarazzante dover portare all’attenzione dei vertici dell’Azienda questo tipo di problematica, che dovrebbe essere  l’ ABC di una  organizzazione produttiva e performante, nella quale la soddisfazione del cliente (noi cittadini)  dovrebbe  essere uno dei principali parametri di valutazione.

Una volta insediato il previsto Neurologo, ci aspettiamo l’inizio di una nuova stagione in cui si possa attuare la presa in carico dei pazienti affetti da demenza, con tempi certi di valutazione e che soprattutto si crei un fattivo dialogo con la relativa associazione presente nel territorio, affinché ogni entità, nel rispetto del proprio ruolo, possa dare  a questi pazienti ed alle loro famiglie la  certezza che saranno seguiti nel territorio senza dover vagare in altri presidi del Lazio.

È sicuramente un momento particolare per la purtroppo nota pandemia da Covid-19, che però, con i fondi stanziati, ci sta offrendo la possibilità di cambiare passo e quindi di voltare pagina. Stanno arrivando apparecchiature per la diagnostica in gran numero, tanto che a volte c’è il dubbio che non ci sia chi le debba usare.

Il personale presente, non solo gli Specialisti ma anche gli addetti alle esenzioni, al cambio/scelta medico, al rinnovo tessera sanitaria ecc. e specialmente il gruppo di Infermieri, continuano ad essere sotto organico. ”

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