Abbot su Fortune Magazine

La società italiana più ammirata al mondo e Top Employers in Italia

Abbot, insieme ad Abbvie, multinazionale farmaceutica con sede a Campoverde, sulla Pontina, sale sul gradino più alto del podio fra le società più ammirate nel mondo nel 2014.

Nella “World’s most admired companies”, classifica pubblicata dal prestigioso mensile Fortune magazine trionfa nel settore “Medical Products and Equipment“. Nell’elenco figurano alcune aziende presenti in Italia, fra le quali anche Poste Italiane.

Per il sesto anno consecutivo la divisione italiana della società farmaceutica è stata anche riconosciuta “Top employers” in Italia. “Questo – dice Abbott in un comunicato – grazie alle politiche innovative realizzate nel settore delle risorse umane dal Top Employer Institute, ente di certificazione riconosciuto a livello globale che analizza, valuta e certifica le eccellenze delle condizioni di lavoro messe in atto dalle imprese”.  La certificazione è il risultato di una ricerca svolta con metodologia indipendente e su dati oggettivi, che riconosce  le eccellenze delle aziende nelle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti, nelle politiche di formazione e sviluppo diffuse a tutti i livelli aziendali e nelle strategie di gestione HR.

ABBOTT

La ricerca di Top Employers Institute prende in esame tutte le aree critiche in ambito HR e certifica solo le aziende che dimostrano una continua tensione nel migliorare e rendere ottimali le condizioni di lavoro dei dipendenti, e che si posizionano all’avanguardia nelle politiche di crescita e sviluppo delle persone.

«Ottenere la certificazione Top Employer per il sesto anno consecutivo – ha commentato Stefano Zangara, direttore delle risorse umane dell’azienda in Italia – conferma il continuo impegno di Abbott per lo sviluppo di una cultura rivolta a valorizzare i talenti, garantire inclusione e pari opportunità e favorire la conciliazione dei tempi lavoro e vita privata per i nostri dipendenti. Da noi le donne rappresentano il 32% dei dirigenti – precisa Zangara -rispetto a una media italiana del 16% e il 44% della forza lavoro».

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