O.S.M.O.S.I., il resoconto delle prime giornate. Oggi al Culturaprilia musica e danza.

Le prime tre giornate di O.S.M.O.S.I. raccontate da Lorenzo Lauretani.

Nel mezzo del cammin di nostr’ O.S.M.O.S.I., proprio nel mezzo del vallo, non paghi, andiamo avanti indomiti verso i giorni dell’inaugurazione e degli spettacoli serali, preceduti dalle visite mattutine dei ragazzi degli istituti comprensivi cittadini. Ma andiamo con ordine e raccontiamo questi primi tre giorni di eventi “osmotici”.

Lunedì 10 Ottobre si è tenuto presso la sala Ragazzi  della biblioteca “Manzù di Largo Guglielmo Marconi ad Aprilia l’atto secondo di O.S.M.O.S.I., la conferenza dal titolo “Dipendenza da internet, da social networks. Effetti collaterali della tecnologia”, organizzata dall’associazione culturale “Life per il miglioramento della qualità della vita”.

 

I relatori, coordinati e moderati dalla Dottoressa Paola Prosperi, hanno cercato di condividere col pubblico presente in sala una riflessione sul corto circuito generato dall’utilizzo sempre più massiccio della rete, trascurando i rapporti interpersonali per alimentare una realtà virtuale attraverso cui veicolare un’immagine di sé più vicina a quella che ciascuno degli utenti crede di possedere o sia necessaria per la soddisfazione dei bisogni più nobili e esclusivi della specie umana, quelli appunto sociali.

Laddove la rete e, in special modo, i social networks nascono per accrescere gli scambi e le opportunità di incontro e condivisione tra le persone di esperienze, hobbies, passioni, opinioni e passioni, questi finiscono per svilirli perché proprio all’interno della rete vengono consumati ed esauriti, per alimentare quell’immagine ideale che la realtà dei rapporti potrebbe mettere in discussione dall’imprevedibilità dell’essere lì e in quel momento con gli altri.

Passiamo a martedì 10 ottobre: sempre sala Ragazzi, sempre ore 17, siamo sui monti, teatro della Grande Guerra e della storica disfatta di Caporetto. All’epoca di realtà virtuale non parlava nessuno. C’era solo un’Italia irredentista che, già sazia dei primi successi degli scontri iniziali dopo l’entrata in guerra, si svegliò dal sogno di una rapida vittoria per scoprirsi fragile e bellicamente impreparata al primo conflitto moderno, con i quadri direttivi ancora alle prese con l’idea della carica in campo aperto, dello scontro virile e nobile, dell’assalto alla baionetta mentre il modo di fare guerra stava evolvendo verso la guerra di posizione, verso eserciti snelli e rapidi più adeguati all’aspro territorio dei monti. Caporetto ebbe anche l’effetto di coagulare parte delle forze del Paese intorno allo sforzo bellico perché anche la stampa fece in modo di dare l’idea alla gente di ciò che rischiava di perdere.

Il convegno dal titolo “Caporetto: sorpresa strategica e fronte interno” ha avuto il merito di passare il messaggio per cui se hai la pace come forma dello stare insieme, è necessario conoscere la guerra per sapere ciò che la scelta di andarci comporta: a quel punto sceglierai consapevolmente la pace perché sai cos’è la guerra. Lo sa bene il Signor Ennio Borgia, intervenuto su invito della presidentessa dell’associazione “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini, deportato nei lagher tedeschi della seconda guerra mondiale, sopravvissuto alle atrocità dei campi di concentramento e tra i pochi ancora in vita a conservare il prezioso e lacerante ricordo.

Terza e ultima di queste prime tre giornate il laboratorio “Tra scambi ed efficienza: un gioco per conoscere l’economia mondiale” a cura dell’associazione “Frusta politica”. Si torna ai giorni nostri, un laboratorio dove si impara facendo, di didattica partecipata: si mettono in scena i complessi e articolati rapporti commerciali che danno vita all’economia globalizzata.

La sperimentazione non ha riguardato solo chi impara ma anche chi ha condotto il laboratorio che ha potuto sperimentare anche il groviglio di implicazioni sociali che la movimentazione di merci e persone insieme alle culture di ciascuno degli attori genera. È la globalizzazione, come in un microcosmo di lilliputziani, si materializza sotto gli occhi degli astanti. Esperimento riuscito!

Questo il passato: oggi Giovedì 12 si schiudono le porte del Polo CulturAprilia: alle 9,00 l’ex Claudia di via Pontina accoglierà nelle sue sale i ragazzi delle scuole del territorio della città di Aprilia. Allestiti i padiglioni interni con le mostre delle associazioni culturali espositrici. Alle 18,00 l’inaugurazione con il taglio del nastro dell’assessore Barbaliscia e la tavola rotonda dei professional coach Luciano Boccucci ed Emanuela Pellegrini che avranno il compito di far emergere desideri culturali sopiti degli apriliani.

Poi via ai primi spettacoli serali: alle 20 “Oltre le sonorità classiche”: musiche di chitarra classica sulle cui note si esibirà la scuola di danza “Moisycos Ballet Accademy” in un divertente ed innovativo connubio tra stili che di solito non si parlano. Alle 20,30 ancora musica, teatro e danza: di nuovo la Moisycos insieme a Kammermusik, Archè e Magica7Mente in “I tre volti dell’amore”. Giochi di ruoli di amanti, coniugi e parenti nelle opere più riuscite della storia in tema di malanni del cuore.

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