“Basta Cemento!”, l’appello di Europa Verde Aprilia.

L’appello di Europa Verde Aprilia in merito al dibattito sull’Urbanistica della nostra Città con al centro la Rigenerazione Urbana.

“Una Rigenerazione Urbana approvata dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che, permettendo come il “Piano Casa” di berlusconiana memoria un aumento del 30% delle cubature, rischia di ridursi a semplici varianti secche al Piano Regolatore Generale (PRG), non portando quei servizi di cui il territorio ha tanto bisogno, ma solo altro cemento. “ spiega in una nota stampa il movimento. “Ieri il Presidente del Consorzio Industriale di Aprilia (Ciap) stigmatizzava il ritardo nell’approvazione della Rigenerazione Urbana nella zona Caffarelli. Come Europa Verde Aprilia siamo invece fortemente contrari all’idea che, tramite la Rigenerazione Urbana, si compia una gigantesca variante secca al PRG, facendo passare intere aree da industriali a commerciali. Un passaggio devastante per il nostro territorio, che imporrebbe la necessità di ripensare i servizi di tutta l’area Caffarelli.”

Prosegue la nota “Prima di parlare di Rigenerazione Urbana, è necessario fare il punto della situazione rivedendo il PRG, mirando alla salvaguardia ambientale e al consumo zero di suolo. Senza una cornice chiara, ovvero un nuovo PRG, la Rigenerazione Urbana produrrà interventi spezzatino, come fu il recupero dei nuclei abusivi compiuto dall’Amministrazione solo qualche anno fa. La nostra Città, Aprilia, su carta prevede già la possibilità di una crescita fino a 180 mila abitanti! Più del doppio dell’attuale popolazione.” Conclude la nota: “Uno dei motivi per cui si continua a costruire, mentre le case rimangono invendute e sfitte, ma nel frattempo chi ha acquistato casa vede ogni anno crollare il prezzo dei propri immobili. Il cemento non solo sta distruggendo il nostro territorio, ma ci sta anche economicamente impoverendo! Per non parlare delle difficoltà negli allacci ad Acqualatina per chi acquista le nuove abitazioni, o del problema legato agli scarichi delle acque scure: si continua a costruire, mentre i depuratori esistenti non riescono a coprire l’utenza già esistente, figuriamoci quella futura.”

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