CasaPound contro lo Sprar: “L’accordo con le cooperative va stracciato”

Nella notte appeso uno striscione di protesta all’ingresso del Comune. La polemica sull’adesione allo Sprar non si arresta

Da quando è stata annunciata l’adesione del Comune di Aprilia allo Sprar la polemica non è mai scemata.

Con l’affissione di uno striscione di protesta all’ingresso del palazzo comunale di Piazza Roma, CasaPound ribadisce il “No” al progetto.

Dure le parole usate sullo striscione, che definisce “soci in affari” le cooperative attive nell’ambito dell’immigrazione ed il Comune stesso.

I quali vengono accusati di speculare sulla tratta di essere umani:

“Con questa azione – dichiara CasaPound in una nota – chiediamo che finisca la connivenza tra il comune di Aprilia e le cooperative che gestiscono la spartizione dei migranti sul nostro territorio.

La giunta si sta rendendo protagonista, insieme all’ormai famigerata cooperativa “Karibu”, di misure atte a favorire l’arrivo dei migranti sul nostro territorio.

Dagli alloggi popolari di via Parigi ai lavori socialmente utili, abbiamo visto come i cittadini italiani siano completamente ignorati dalle istituzioni e scavalcati dai richiedenti asilo.

Misure che non favoriscono alcuna “integrazione”, come vorrebbero farci credere.

Ma solo il guadagno della Cooperativa finanziata dallo Stato per gestirli.

Un’escalation sfociata nell’adesione del Comune di Aprilia allo SPRAR (Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati).

Tramite esso si vuole legittimare l’arrivo di altri immigrati sul nostro territorio, oltre ai 128 già ospitati dalla Karibù in strutture non adeguate.

Abbiamo già segnalato la pericolosità delle situazioni a Fossignano e Casello 45.

Il sindaco Terra – prosegue la nota – ha posto come priorità l’immigrazione, ignorando completamente i cittadini apriliani che vivono nelle macerie lasciate dalla sua gestione.

Ovvero la “Multiservizi” strozzata dai debiti, le periferie di Toscanini, Campo di Carne, Campoleone e La Gogna abbandonate al degrado.

Così come la mala gestione dell’ambiente, dei rifiuti, dei trasporti e dei servizi sociali“.

Le richieste di CasaPound

Il movimento, comunque, non si limita alla dissociazione dalle iniziative della maggioranza.

All’Amministrazione vengono infatti richieste azioni ben precise e nette, che segnino un deciso cambio di rotta sulla questione migranti:

Il Comune di Aprilia – scrivono ancora da CasaPound – deve pensare alle famiglie italiane in difficoltà.

Gli italiani devono tornare ad essere la priorità della politica, nazionale e nostrana.

Casa, lavoro, stato sociale devono essere le priorità di una Politica con la “P” maiuscola.

Vogliamo che la convenzione stipulata dal Comune con la cooperativa Karibù nel 2015 sia stracciata.

Di conseguenza che l’assessore Eva Torselli si dimetta dalla sua carica ai Servizi Sociali dato che, ancora oggi, molte famiglie italiane si trovano in difficoltà persino a fare la spesa.

Vogliamo sapere dal sindaco Terra perché si sta rendendo complice delle Cooperative e degli scafisti in questa vera e propria tratta di schiavi.

Vogliamo sapere perché, nei consigli comunali, le opposizioni non fanno volare sedie e ceffoni quando questi punti vengono discussi.

Non si può – conclude la nota di CasaPound – continuare con questa farsa.

L’immigrazione è un “affare” in cui a guadagnarci sono solo le Coop.

E da cui, evidentemente, anche il Comune trae i suoi benefici in termini elettorali.

Di sicuro non guadagna chi arriva in Italia sperando che sia il paradiso terrestre.

E non ci guadagnano gli Italiani, che ogni giorno vengono scavalcati nei loro sacrosanti diritti sociali.

Così come nelle graduatorie per la casa, gli asili e i lavori.

Noi siamo pronti ad essere la spina nel fianco di ogni politico, partito o movimento che promuove questo mercato di esseri umani.

Difendere gli Italiani non è un semplice motto da sventolare in tempo di elezioni.

È una parola d’ordine da rispettare ogni giorno”.

di Massimo Pacetti

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