Il Movimento Nazionale contro lo Sprar: “Dobbiamo tornare padroni in casa nostra”

Le politiche sociali e di integrazione messe in atto dall’Amministrazione si scontrano con l’emergenza delle famiglie italiane. Il Movimento Nazionale per la Sovranità dice “Basta!”

Non si placano le polemiche sull’accoglienza e l’integrazione dei migranti sul nostro territorio.

Più voci si sono allineate contro le politiche messe in atto dall’Amministrazione in questi anni.

Il Movimento Nazionale per la Sovranità ha deciso di ribadire la propria contrarietà allo Sprar e alla linea decisa dall’Assessorato ai Servizi Sociali:

“Il Movimento Nazionale – scrivono i responsabili in una nota – trova ridicolo che l’assessore Torselli attraverso organi di stampa rilevi la grave emergenza abitativa che grava sulla nostra città.

Ci sono oltre 400 famiglie italiane, oltre a tante ragazze madri, che non hanno un posto dove vivere dignitosamente.

Proprio l’Assessore Torselli è una delle artefici dell’accordo Sprar con la Prefettura di Latina per ulteriori ingressi di extracomunitari sul nostro territorio.

Un momento di allarme sociale che questa giunta Terra sta sottovalutando da anni.

Per i migranti si trovano sempre soluzioni, non solo lavorative ma soprattutto abitative.

Soluzioni scaricate su cooperative che a loro volta acquisiscono da privati immobili in disuso, per farne poi “appartamenti”.

Per gli immigrati – è l’accusa del Movimento – si trova subito un posto ed una soluzione.

Mentre per le famiglie italiane si allungano non solo i tempi, ma anche le graduatorie per avere il diritto di vivere dignitosamente in una casa popolare.

Noi siamo per una politica nazionale e popolare.

Ancora una volta ribadiamo che la casa ed il lavoro vadano prima agli italiani.

La Giunta Terra ha riempito la nostra città di immigrati, ribadendo con chiacchiere da bar una integrazione sociale attraverso questo sistema.

Caro sindaco fai lo stesso per gli italiani e nostri concittadini.

Evita che questi immigrati vagabondino tutto il giorno in città non controllati.

È ora di dire basta.

Ed è ora di tornare padroni in casa nostra“.

di Massimo Pacetti

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