Grandi opere: « Stavolta è la volta buona»

In Commissione Lavori Pubblici: “raddoppio ferrovie” e “Via Gorgona”.

 

Si è tenuta questa mattina presso la sala consiliare del Comune di Aprilia la conferenza della Commissione ai Lavori Pubblici per discutere di tre focali punti all’ordine del giorno, su cui si è ampiamente dibattuto: il raddoppio della linea ferroviaria Campoleone – Aprilia, la ricognizione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti dal 1971 al 2004; ed infine l’approvazione del progetto per l’ampliamento di Via Gorgona.

Per quanto riguarda il primo punto, la discussione si è protratta a lungo. Inizialmente, l’Assessore ai Lavori Pubblici M.F. Spallacci ha introdotto il progetto asserendo che è ancora da chiarire se è il caso di ricostruire la linea ferroviaria passante per Aprilia in todo, o farla solo affiancare da un altro binario. Scopo dell’opera è comunque l’intensificazione delle corse ferroviarie nelle ore di punta – da intendersi la fascia oraria maggiormente soggetta al pendolarismo studentesco e lavorativo. Il piano non si conclude qui. E’ in previsione inoltre la realizzazione di cinque intersezioni (ponti e sottopassaggi) tra Nettunense e stazioni di Aprilia/Campoleone. Sono inoltre incluse nel piano, (il progetto di massima verrà definitivamente esplicato in Settembre), le realizzazioni di alcune “barriere antirumori” per migliorare l’abitabilità della aree adiacenti la ferrovia.

Tante le obiezioni a riguardo, soprattutto per quanto concerne il disagio causato dai lavori e che andrebbe a riversarsi sui pendolari per periodi anche piuttosto lunghi. Il primo a intervenire è il Consigliere P. De Maio: « Sono poco convinto che per il lavori l’FSI lasci l’attuale linea ferroviaria aperta, motivo per cui è opportuno che ci si adoperi perché vengano assicurati ai cittadini servizi di trasporto alternativi»; preoccupazione condivisa a livello generale dal momento che la realizzazione dell’opera non può che prolungarsi per un arco di tempo almeno pari a 24 mesi. Ai dubbi sollevati anche da molti cittadini, in merito alla necessità di aumentare le carrozze dei treni negli orari di punta piuttosto che le ferrovie, De Maio chiarisce che: « La linea Roma-Nettuno non può per norma avere più di otto carrozze perché trattasi di “linea classificata leggera”. Quindi un miglioramento significativo dei trasporti può solo che costituirsi con l’aumento delle linee, affiancato, come da progetto, da una linea metropolitana leggera che colleghi rapidamente provincie e Capitale».

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Il secondo punto all’ordine del giorno ha trattato degli investimenti da attuare in base alla ricognizione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti dal 1971 al 2004 di una cifra che ammonta complessivamente a 1 milione e 77 mila euro da predisporre al 50% per il miglioramento della rete stradale del Comune di Aprilia e al 50% per la ristrutturazione degli edifici scolastici tra cui la scuola elementare “Montarelli”, la scuola media “A.Gramsci” e, come sottolineato dal Consigliere G.A.Bafundi, per l’ultimazione dei lavori alla scuola di Via Apriliana (Campo del Fico).

Il terzo ed ultimo punto all’ordine del giorno ha sollevato accese polemiche. L’argomento trattato è infatti l’oramai noto caso di Via Gorgona. La strada in questione, di proprietà privata, permette l’accesso allo stabilimento R.I.D.A per lo smaltimento dei rifiuti, ma le sue attuali condizioni implicano un traffico continuo di veicoli pesanti che bloccano la viabilità e causano ingenti danni ai residenti. Il progetto prevede l’ampliamento della strada al fine di renderla di ‘pubblica utilità’ e la costruzione di marciapiedi su ambo i lati della carreggiata.

Obietta per primo il Consigliere V. Giovannini: « Il problema nasce quando impianti di questa portata sorgono in luoghi inadeguati. Non sono convinto che la situazione si possa risolvere solo con l’ampliamento, che anzi favorirebbe il traffico dei mezzi pesanti. Secondo le statistiche, in quel breve tratto di strada passano oltre 150 camion al giorno!». Scalda i toni il Consigliere Roberto Boi: « A mio avviso ‘la viabilità ‘ è una scusa che devia il discorso dalla vera problematica: la salute pubblica. E’ automatico un confronto con la vicenda ‘Turbogas’ che allo stesso modo riporta in auge un triste tema che ricorre -troppo spesso- sul nostro territorio, ovvero di quanto facilmente siano intaccabili due dei fondamentali diritti dell’Uomo sanciti dalla nostra Costituzione:, casa e salute, a favore di interessi privati». «L’area attorno a Via Gorgona è palesemente insalubre», continua Boi; «Bisogna assolutamente riconsiderare con la massima accortezza tutti gli atti regionali, ministeriali, provinciali e comunali da almento quindici anni a questa parte, ed individuare quanto prima il responsabile che ha permesso la modifica dello stabilimento da fabbrica per il lavoro del legname a vero e proprio “mondezzaio”. Questo il vero problema, non la viabilità». Concorda il Consigliere Sel Porcelli aggiungendo che la problematica si estende ad altri centri di smaltimento dei rifiuti, ricordando il caso ‘Kyklos’: « Ho sentito di cittadini che sono persino reticenti a far presente i propri malesseri dovuti agli scarichi nocivi agli enti sanitari perché temono di essere denunciati. Queste aziende, ‘Kyklos’ e R.I.D.A, hanno uffici legali che non aspettano altro. Non possiamo fare finta che i problemi non esistano. La questione immediata è sì, mitigare i danni, ma non oscurare il problema generale». L’intervento di Bafundi estende ancora di più la questione: «E’ necessario quanto prima trovare un accordo tra pubblico e privato nella gestione stradale». Conclude la conferenza l’Assessore Spallacci, affermando che la risistemazione della strada è comunque inevitabile. Riesaminare, tuttavia, gli atti passati e tracciare un profilo completo della R.I.D.A per individuare un eventuale responsabile lo è altrettanto. I lavori in Via Gorgona saranno a totale carico della R.I.D.A. Alla gestione comunale spetta invece il compito di decidere il corso della strada -in aula sono stati oggi sottoposti a giudizio assembleare due differenti progetti-, le aree interessate da esso e la quota di indennizzo da sottoporre ai proprietari delle abitazioni incluse entro i confini dei lavori di ampliamento.

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Sofia Boni

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