La Commissione inizia in ritardo, opposizione e parte della maggioranza vanno via

La prima delle tre sedute della Commissione Urbanistica si svolge ad organico ridotto. I commissari di opposizione pronti ad un esposto al Prefetto

La prima delle tre Commissioni Urbanistica previste da qui a fine novembre ha visto un nuovo duro scontro tra maggioranza ed opposizione.

Con ruoli non ben delineati, visto che non hanno preso parte alla seduta anche tre commissari di maggioranza.

Alle 15.30 era prevista la seconda convocazione della seduta, che da regolamento può iniziare con un terzo dei membri presenti.

In questo caso si trattava di 5 componenti, ovvero quattro commissari più il presidente della Commissione stessa.

Come spesso avviene, sono stati concessi altri dieci minuti, una sorta di “quarto d’ora accademico”.

Ma trascorso questo periodo di tempo i lavori non hanno avuto inizio.

“Si sono aspettate le 15.55 – ha riferito il Consigliere Vincenzo La Pegna – ovvero l’arrivo del collega D’Alessandro.

Io e gli altri colleghi siamo rimasti fuori in attesa che venisse fatto l’appello.

Se il presidente Forconi lo avesse fatto come stabilito alle 15.30 non si sarebbe potuta effettuare la seduta, vista la mancanza del numero legale.

E invece si è atteso l’arrivo del quinto commissario, cosa che va oltre il limite della correttezza.

Per questo la responsabilità di quanto accaduto va addebitata proprio al presidente della Commissione.

Insieme a noi non sono entrati anche alcuni esponenti della maggioranza, perché non concordi con l’ordine del giorno.

Con l’arrivo di D’Alessandro, però, il numero legale è stato raggiunto e solo allora si è proceduto all’appello.

Questa è una violazione grave e provvederemo ad informarne chi di dovere“.

I commissari di opposizione Boi, Giovannini, La Pegna e Romualdi firmeranno domani un esposto alla Prefettura e alla Segreteria Generale del Comune.

Anche i commissari di maggioranza non entrati, ovvero Caissutti, Martelli e Pistolesi, verranno invitati a firmare.

E questo vorrebbe dire creare una spaccatura importante all’interno della coalizione di maggioranza.

di Massimo Pacetti

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