La Lombardi: “Privata del diritto di replica”

Il Sindaco difende l’operato dell’assessorato in questione:”La mozione è da respingere in toto”

“Le mie intenzioni? Non intendo dimettermi”. A meno di una settimana dal consiglio arrivano le prime dichiarazioni da parte dell’assessore all’Ambiente Alessandra Lombardi. La stessa definisce la scelta dell’opposizione “alquanto pretestuosa” e non intende dimettersi per una situazione che l’avrebbe colpita in maniera indiretta. L’assessore inoltre sostiene che la Kyklos volontariamente avrebbe eseguito dei lavori di miglioramento in seguito a delle riunioni che hanno compiuto in tempi non recenti: “Obiettivamente nel giorno del sopralluogo avvenuto una settimana prima della tragedia, l’odore era insostenibile, ma l’opposizione continua a cavalcare una dichiarazione di svariato tempo fa, nella quale comunicai che nell’ultima uscita alla Kyklos, odori nauseabondi non c’erano. In realtà di cose sulla Kyklos ne ho fatte tante, tra cui due commissioni, organizzazione di un tavolo di lavoro con il Comitato “No Miasmi” e la Kyklos dal 2009 fino ad oggi ha messo in pratica tutta una serie di opere migliorative: non ho mai sostenuto l’assenza di miasmi, ma la situazione era migliorata. Ci sono rimasta veramente malissimo per il comportamento adottato dall’opposizione, in particolar modo dedicando un’intera parte del consiglio parlando delle mie mancanze, quando forse sarebbe stato più opportuno esprimere parole di solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime, invece di sviare l’attenzione verso di me. Inoltre, trovo politicamente scorretto realizzare una mozione e privarmi del diritto di replica, dato che quello che hanno detto erano menzogne ed ero pronta a relazionare tutto quello che ho fatto in questi mesi. Alla fine del consiglio ero pronta per replicare, ma in assenza dei firmatari della mozione non si può discutere sull’oggetto della stessa: di fatto mi hanno privato del mio diritto di replica, poiché hanno lasciato l’aula in anticipo. Abbandonare l’aula consigliare prima che potessi replicare non è stata una bella azione, mi viene da pensare che i consiglieri firmatari cercavano solo visibilità tra il pubblico: se mi chiedi una spiegazione sul mio operato e sei interessato all’interrogazione, aspettare fino alla fine del consiglio sarebbe stato un comportamento idoneo. Le mie intenzioni? Non intendo dimettermi, questa cosa è alquanto pretestuosa. Situazioni indirette non possono portare alle dimissioni. Se fossero morti due persone in un impianto dove fanno le mozzarelle, a chi avrebbero chiesto le dimissioni? All’assessore delle attività produttive? Non ci sono le motivazioni per chiedere le dimissioni di un assessore. I dirigenti dello stabilimento Kyklos, dopo svariati tentativi di mediazione, hanno accettato di fare delle migliorie strutturali volontarie; non potevo costringerli a fare niente ed è evidente la presenza dell’autorizzazione da parte della provincia. Nel momento in cui gli organi di controllo verificano che anomalie nell’impianto non ce ne sono, non possiedo strumenti più qualificati rispetto all’Arpa o alla Asl per sostenere il contrario. A tal proposito il mio impegno è stato assiduo; oltre a convocare tavoli di lavoro la Kyklos avrebbe speso milioni di euro per le opere di miglioramento. Inoltre, avrebbero ricevuto dalla provincia l’autorizzazione ad insediarsi in un nuovo capannone, per prevenire in maniera maggiore la diffusione di polveri e cattivi odori. Tuttavia, abbiamo cercato, insieme all’associazione Enea di monitorare gli odori, dopo aver recepito da parte del Comitato “No Miasmi” le lamentele e i disagi dei residenti. In quasi tutte le riunioni che ho organizzato con oggetto la condizione di precarietà degli abitanti a causa della diffusione dei miasmi, l’opposizione non ha partecipato. I nasi elettronici? L’Arpa neanche a risposto alla mia proposta; l’Enea per ottemperare a questo problema utilizza i sacchi sottovuoto, poiché ritiene i nasi elettronici una tecnologia superata. I sacchi, secondo l’Enea, dovrebbero raccogliere un’importante quantità d’aria da poter poi analizzare in laboratorio. Quali sono le mie prossime intenzioni? Per il 1° Settembre alle ore 18 è stato programmato un tavolo di concertazione con gli organi dell’Arpa ed abbiamo invitato alla riunione i presidenti dei comitati, i rappresentanti del settore ambiente, tre consiglieri ed assessori regionali”.

 

lombardi

Il Sindaco Terra prende le  difese dell’assessore Lombardi: “L’atteggiamento dell’opposizione che presenta una mozione del genere in consiglio, eravamo disposti a discuterla facendo intervenire anche l’assessore Lombardi, ma loro hanno deciso di lasciare l’aula. Chiaramente, viste le condizioni, non abbiamo discusso sulle dimissioni, lo faremo nel prossimo consiglio. Tuttavia, la mozione è da respingere in toto, perché conosco bene le attività svolte in questi anni dall’assessorato in questione sulle svariate vicende, compresa la Kyklos e Rida Ambiente. Il problema è che qualcuno pensa che i controlli e altre attività del genere sia posti in capo all’Amministrazione, quando sappiamo bene che questo non sussiste, ma ci sono le strutture preposte, come l’Arpa e la Asl. In questi giorni la Procura si sta muovendo attraverso questi organi per fare i dovuti controlli e le analisi del caso, non tramite il Comune di Aprilia. Circa quattro anni fa quando l’azienda è stata inaugurata, la concessione è stata data dalla provincia, quindi i nostri pareri non sono vincolanti. La mia giunta non ha mai disconosciuto la presenza di odori forti provenienti dallo stabilimento Kyklos; quando ci sono state assemblee in provincia abbiamo fatto sempre presente questa situazione di disagio. Inoltre, abbiamo anche richiesto le carte per capire quali saranno i progetti per migliorare la struttura, infatti, una ventina di giorni fa la provincia avrebbe autorizzato l’edificazione di un altro capannone, in cui installare macchinari per la lavorazione del compost. Quindi, se negli anni la Kyklos ha modificato in qualche modo la struttura per prevenire la fuoriuscita di odori forti, è perché durante le riunioni facevamo presente questo problema. Sostengo che il problema sia a monte: lo stabilimento non andava installato sul quel terreno e non così vicino alle abitazioni, ci sono spazi più idonei. Personalmente non ho mai ricevuto istanze da parte degli organi preposti, quali possono essere l’Arpa o la Asl, che sulla scorta di denunce si sono fatte carico di verificare e controllare la condizione lavorativa nella Kyklos e non hanno segnalato anomalie al riguardo. La tragedia ci ha sconvolto a tutti e spero vivamente che sulla base di ciò aumentino i controlli e si proceda con verifiche più approfondite, per vedere se c’è stato qualche errore nel processo di produzione. Però, pensare che il problema degli odori forti diffusi dalla Kyklos o dalla Rida possano essere risolti, io qualche dubbio me lo pongo: il processo produttivo sarebbe difficile da fermare ed i camion tuttavia continuerebbero a transitare”.

Melania Orazi

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