Le borgate contro la gestione Terra: critiche feroci

Le borgate “salvano”, in maniera implicita, l’operato di alcuni membri dell’opposizione

Le borgate assumono una posizione più che critica nei confronti della Giunta Terra: nell’incontro tenutosi il 14 giugno, i componenti del Consorzio delle Borgate hanno bocciato in toto le iniziative politiche intraprese per risanare la zona. Non sono state “salvate” nemmeno le iniziative dei singoli componenti della maggioranza, “risparmiando”, invece, il centro-sinistra apriliano.

Nella relazione introduttiva il Presidente del Coordinamento ha  dovuto autocriticamente ammettere che  a fronte dei comportamenti avuti  in questi anni rispetto il tema del risanamento delle periferie,  è stata data alla Giunta in carica,  una credibilità  assolutamente non meritata  alla luce degli scarsi risultati  che in questi anni si sono avuti nelle borgate

.A sostegno di questa affermazione,  sono stati messi in evidenza una serie di elementi  e di dati difficilmente confutabili e che partono dalla valutazione che andava fatta del progetto “Nuovo Borgo” come una occasione di risanamento del territorio  e di possibile  volano per lo sviluppo economico  e sociale, non solo delle periferie ma della  città tutta.

Comune di Aprilia

Contrariamente a queste aspettative, la politica  urbanistica e del territorio ha continuato ad avere come obiettivo quello della ulteriore cementificazione dell’area urbana, come dimostra anche il fatto che  ancora non si vede un atto che  porti all’attuazione della variante speciale per le borgate: tutto è ancora in alto mare.

Per quanto riguarda la realizzazione del progetto “Nuovo Borgo” basti dire che a 9 anni dall’approvazione della Legge 6/2007 e  dall’inizio dei finanziamenti regionali, non un progetto  è stato ancora concluso nelle borgate:  La Borgata la Gogna, dove  si è avviato il primo progetto  nel 2004, dopo 12 anni non vede ancora completata la rete fognaria, che nella migliore delle ipotesi lo sarà nel 2018.

La propaganda dell’Amministrazione spara cifre: 25 milioni di investimenti nelle borgate; 15 mila cittadini  che nel 2017 avranno le  proprie borgate sanate, quando nella realtà a quei 25 milioni non ci si arriva nemmeno se si contano i finanziamenti arrivati  a Aprilia a partire dal  1999, ai tempi della Giunta Regionale presieduta da Badaloni e non si ha idea di quando le poche opere avviate saranno terminate.

I piani triennali  dei lavori pubblici, ormai dal 2014 rimettono in pista sempre i soliti finanziamenti che non sono stati spesi negli anni precedenti con l’assurdo che anziché aggiungere a quelle entrate, anche  quote del bilancio comunale, si arriva addirittura a utilizzare  gli oneri concessori  per le più disparate esigenze della città,

Nessun nuovo finanziamento è arrivato dalla Regione dopo quella data , nonostante che nella legge di stabilità regionale continuano a essere stanziati finanziamenti consistenti nel bilancio dell’Assessorato all’Ambiente (legge 48/90) e di quello all’Urbanistica e Territorio (Legge 6/2007) destinati esclusivamente a interventi nei comuni per la realizzazione di reti fognarie, impianti di depurazione, reti idriche.

E’ evidente che le carenze  sopra descritte non possono essere addebitate a singole persone ma sono responsabilità dell’intera Giunta che  continua a respingere la richiesta dei consorzi di utilizzare le entrate degli oneri concessori per interventi nelle borgate; non prende  iniziative per accedere ai finanziamenti regionali; è completamente assente l’iniziativa per  ottenere  dalla Regione  l’apertura del famoso “tavolo” nel quale avviare un nuovo progetto di risanamento delle borgate apriliane, secondo le indicazioni del Presidente Zingaretti.

Iniziative di carattere individuale da parte di assessori comunali, basate su  rapporti con i singoli assessori regionali, come l’assenza di risultati ha dimostrato,  sono state  un  fallimento.

Incomprensibile è infine la posizione che la Giunta  e la maggioranza del Consiglio Comunale sta assumendo rispetto le aperture offerte da Acqua Latina per reinserire  Aprilia nel piano triennale dei finanziamenti che dovrà decidere la Conferenza dei Sindaci di ATO4, al punto da  bocciare una mozione dei consiglieri del PD e Primavera Apriliana, che sollecitavano appunto il Sindaco a rivendicare in  quella sede  il superamento, se non l’annullamento,  della delibera del 2012. che ha escluso  la città di Aprilia dal piano di  investimenti di Acqua Latina.

A fronte di questi limiti, l’iniziativa dell’invio di lettere che stanno gettando nella disperazione i cittadini,  aggiunta  al malcontento già  presente nelle borgate, è  benzina gettata  sul fuoco.

Per uscire da questa situazione  ribadiamo quanto da tempo stiamo sostenendo e cioè che la Giunta Comunale e il Consiglio facciano del risanamento  delle borgate il punto centrale della loro azione politica dei prossimi anni, avendo la capacità di impostare un progetto che nel giro di un  numero realistico  di anni, porti a conclusione il risanamento delle borgate.

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