MovAp avvia la raccolta firme contro l’accordo sui rifiuti romani

Il gruppo cerca sostegno per bloccare l’accordo che ha sancito l’arrivo di 400 tonnellate giornaliere di rifiuti romani alla Rida. L’altro obiettivo è ridimensionare il sito di Via Valcamonica impedendo il rinnovo dell’AIA

MovAp dichiara guerra all’arrivo dei rifiuti romani.

Il portavoce Alessandro Mammucari ha infatti annunciato, attraverso una nota ufficiale del movimento, l’avvio di

una raccolta firme presso la cittadinanza, coinvolgendo tutte quelle associazioni e movimenti politici presenti in città che hanno a cuore le sorti della nostra comunità

per ribadire il NO di Aprilia all’arrivo dei rifiuti romani dopo l’incendio del TMB Salario.

La vicenda si è risolta con un accordo tra Comune e Regione che dovrebbe, secondo le stime di MovAp, portare ad Aprilia circa 400 tonnellate giornaliere di rifiuti provenienti dalla Capitale.

Una situazione che da giorni sta facendo salire la tensione in città, e che vede tutti gli schieramenti politici allinearsi alla protesta.

Il gruppo di Mammucari, però, guarda oltre il singolo fatto.

La proposta del movimento, infatti, prevede anche di ridimensionare la capacità di lavorazione di Rida Ambiente, per scongiurare in futuro nuovi invii di rifiuti da altre zone:

È ora di affrontare con la giusta determinazione – spiega Mammucari – il problema legato alla presenza di questo impianto nel nostro territorio.

In un’ottica di medio e lungo termine, chiediamo che vengano poste in essere tutte le azioni necessarie per sostenere il diniego, e in subordine il ridimensionamento da parte dell’amministrazione comunale e regionale, al rilascio del rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dell’impianto RIDA di Via Valcamonica in scadenza a fine 2020.

Sullo sfondo della richiesta, ancora la vicenda legata al mancato versamento dei benefit ambientali dal 2010 ad oggi, che avrebbe portato il Comune ad avere oltre 4 milioni di € in meno in cassa.

A questo punto le dichiarazioni di guerra diventano due.

di Massimo Pacetti

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