MovAp: “Comune di Aprilia ha incassato solo il 40% dalla TARI”.

La denuncia di MovAp sugli incassi della Tari da parte del Comune di Aprilia: “Incassato solo il 40%, serve un cambio di passo per il bilancio 2021”.

Al 03 dicembre (dati siope RGS) gli incassi della Ta.Ri. si fermano a 4,8 milioni di euro rispetto agli 11 incassati nel 2019 segno questo più evidente di quanto la crisi economica sia forte e stia colpendo duramente la nostra città, come inoltre confermato dal dato sui permessi a costruire fermi a 0,5 milioni rispetto ai 1,1 milioni del 2019 confermando la crisi del settore immobiliare che per anni ha trainato la nostra economia locale.

Il dato sulla Ta.Ri. rappresenta un segnale da non sottovalutare e rispetto alla quale è necessario un cambio di passo in vista del prossimo bilancio 2021 che il Consiglio Comunale di Aprilia è chiamato ad approvare. Infatti, se il calo degli incassi in parte è dovuto alle evidenti difficoltà economiche delle famiglie ed attività produttive locali, per la restante parte è dovuta ad un prelievo troppo elevato rispetto agli standard del servizio offerto i cui costi devono essere necessariamente ridotti attraverso la revisione del contratto di servizio con la Progetto Ambiente.

Il cambio di passo sul fronte della Ta.Ri. diviene ancora più urgente anche alla luce delle importantissime novità introdotte dal D.lgs 116/2020 che ha radicalmente modificato la normativa sulla raccolta dei rifiuti urbani. Infatti, dal 01 gennaio 2021 le attività produttive c.d. industriali sono escluse dal perimetro di applicazione della Ta.Ri. con obbligo di conferire i rifiuti prodotti ad aziende private, mentre per tutte le altre attività produttive viene introdotta la facoltà di conferire i propri rifiuti urbani al di fuori del servizio pubblico, avviandoli al recupero autonomamente.

Questo radicale cambiamento richiede degli interventi urgenti per evitare che gli elevati costi del servizio, ad oggi oltre 13 milioni di euro si scarichino soltanto sulle famiglie apriliane già tartassate da un prelievo troppo elevato. Ma accanto a questi evidenti effetti è necessario intervenire sulla Progetto Ambiente per riorganizzare il servizio in vista di un mutamento sostanziale degli utenti da servizi, introducendo anche una rigida disciplina di controllo di tutte quelle aziende private che saranno chiamate ad operare nel settore della raccolta dei rifiuti.”

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