Polemiche contro la “passeggiata per la sicurezza” di APL

L’iniziativa svoltasi sabato, durante il mercato, non è piaciuta ad Anpi e SI. Polemiche le reazioni dei due movimenti

Era inevitabile che la “passeggiata per la sicurezza” organizzata da APL suscitasse polemiche.

E infatti così è stato.

A schierarsi decisamente contro l’iniziativa sono stati l‘Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e Sinistra Italiana.

I primi utilizzano toni molto duri per contestare quanto messo in campo sabato scorso da Emanuele Campilongo e gli altri componenti di APL scesi in strada:

“Nulla di originale! – afferma la sezione apriliana dell’Anpi –

Ricordate? Sono le famigerate ronde padane!

La nuova formula, adeguata ai tempi e alle alleanze elettorali possibili è solo un goffo, ridicolo tentativo di imitazione per aprire spazi di agibilità politica.

Seminando paure e razzismo in un territorio assolutamente non adatto a simili comiche sceneggiate.

Non crescerà, ne siamo sicuri, nessuna pianta e nessun frutto“.

Anche perché, secondo l’opinione della stessa Anpi, nella città di Aprilia è forte la spinta all’integrazione:

“Una comunità cittadina – affermano dal comitato “Vittorio Arrigoni” – che ha nella sua storia una forte consuetudine all’accoglienza.

Una radicata esperienza multiculturale, nazionale ed extracomunitaria di cui si sono fatte portatrici, negli anni, numerose Associazioni.

Le quali ancora operano meritoriamente sul territorio, e nelle scuole, di ogni ordine e grado, di Aprilia.

Basta informarsi: si lavora molto e bene per l’integrazione“.

La posizione di Sinistra Italiana

Altro schieramento contrario all’iniziativa svolta sabato è SI.

Il coordinatore Maurizio Marinozzi ha analizzato la questione da un altro punto di vista rispetto all’Anpi.

Ovvero quello di porre alcune domande in merito all’iniziativa stessa:

“Era una manifestazione autorizzata?

E se si, da chi?

Se fossero intervenuti in caso di scippo o furto (cose evocate nel loro comunicato) cosa avrebbero fatto di diverso da quello che dovrebbe fare ogni normale cittadino nello stesso frangente?

Chiamare le forze dell’ordine ovviamente.

Quindi né più né meno di quello che si farebbe normalmente.

Se avessero trovato, invece, merce contraffatta (altra attività dichiarata) avevano con loro esperti e legalmente abilitati ispettori annonari in grado di verificarne l’autenticità o meno?”

La lettura dell’iniziativa da parte del circolo SI “Cosimo Bufano” si chiude con delle considerazioni di carattere politico:

Iniziative come questa – scrive ancora Marinozzi – vanno ascritte a manifestazioni di intolleranza (soprattutto razziale).

Ed esibizione di virile  muscolarità di cui possiamo fare benissimo a meno.

Ci auguriamo che questa sia stata, se pur imbarazzante, la prima, unica e ultima manifestazione del genere.

In caso contrario chiamiamo le istituzioni e gli enti preposti ad assumersi la responsabilità di impedirne il ripetersi“.

di Massimo Pacetti

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