Testo unico sulle Partecipate: ad Aprilia situazione in linea con le norme

Nel DL 175/2016 viene richiesta una ricognizione straordinaria sulle partecipate. Ad Aprilia tutte le società rientrano nei parametri richiesti

Ancora le aziende partecipate al centro della Commissione Bilancio.

Quest’oggi, infatti, al Polo Culturaprilia l’Assessore al Bilancio Roberto Mstrofini ha illustrato la situazione delle partecipate del Comune in base a tre articoli del Testo Unico:

L’articolo 4 – ha spiegato l’Assessore – impone che le aziende a capitale pubblico non possano erogare beni e servizi non necessari ai fini istituzionali“.

Ad Aprilia parliamo sostanzialmente di due tipologie di aziende pubbliche: farmacie comunali e Progetto Ambiente.

Ci sarebbe anche la Multiservizi, che comunque rientrerebbe nei parametri dell’articolo 4.

Ma come tutti sappiamo è in liquidazione.

Comunque sia, per quanto riguarda questo punto del DL 175 il nostro Comune rispetta i parametri imposti.

Così come rispetta quelli dell‘articolo 5, che prevede la dismissione dell’azienda qualora non ci fossero requisiti di efficienza, efficacia ed economicità.

I primi due criteri – ha sottolineato Mastrofini – credo non possano essere messi in dubbio, visto la tipologia delle nostre partecipate.

Sull’economicità, poi, c’è poco da dire: le farmacie hanno sempre avuto una chiusura in attivo“.

Dunque anche la sostenibilità economica viene soddisfatta.

L’ultimo articolo del Testo Unico che è stato preso in considerazione per la ricognizione sulle partecipate è il numero 20.

Il quale regola le modalità di dismissione delle aziende in base a criteri economici più specifici:

“Ovvero – come riportato dall’Assessore – se l’azienda ha zero dipendenti, o più dirigenti che dipendenti.

In nessuna delle nostre aziende si hanno situazioni di questo tipo”.

Il terzo criterio, invece, creerà qualche problema ai Comuni di dimensioni ridotte rispetto ad Aprilia.

Nello specifico si parla di fatturato.

La dismissione è obbligata per le aziende con un fatturato nel triennio precedente alla ricognizione inferiore ai 500.000 €.

Una cifra facilmente raggiungibile da un Comune di 80.000 abitanti, ma non altrettanto da alcuni presenti in Molise o Valle d’Aosta.

Che dunque avranno dei problemi a causa di queste nuove normative.

di Massimo Pacetti

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