Altissimi contro Coletta: “Fa le veci di Cerroni”

Si inasprisce il confronto tra il patron di Paguro e Rida ed il Sindaco di Latina Damiano Coletta sulla riapertura della discarica a Borgo Montello

Continua la sfida tra Rida Ambiente ed i sindaci civici della provincia di Latina.

Dopo i dissidi con il primo cittadino di Aprilia Antonio Terra, il patron Fabio Altissimi è ora in contrasto con quello di Latina, Damiano Coletta.

L’acquisizione da parte della Paguro, controllata Rida, del 51% di Ecoambiente ha portato sul piede di guerra il Sindaco del capoluogo.

Uno scontro da cui Altissimi non si tira indietro, accusando lo stesso Coletta di

“fare le voci di Cerroni”,

l’imprenditore che per oltre mezzo secolo ha fatto il bello ed il cattivo tempo nella nostra Regione in ambito rifiuti.

Come anche nel caso di Terra, Altissimi sottolinea come il Sindaco di Latina abbia sostenuto lo scorso 4 marzo Nicola Zingaretti.

Tra gli altri provvedimenti, il Presidente della Regione appena riconfermato ha anche firmato

la delibera 199/2016, che prevede la riapertura delle discariche esistenti con nuovi abbancamenti.

Tra queste discariche – ricorda Altissimi – c’è anche Borgo Montello.

E non capiamo perché sia diventata così pericolosa per Damiano Coletta solo ora che a presentare un’offerta per la sua gestione è stata la Paguro, controllata di Rida Ambiente.

In realtà temiamo che Coletta, consapevolmente o meno, stia facendo da sponda all’interesse del socio privato.

Il quale può continuare a gestire, in una situazione di sostanziale monopolio, il settore discariche nel Lazio.

Coletta pare temere Rida.

Ma non capiamo proprio perché non si preoccupi di chiedere le stesse cose, relativamente alla gestione di Borgo Montello, al socio privato di minoranza.

Che, tra l’altro, potrebbe esercitare il diritto di prelazione per estromettere Rida dall’impianto.

Lo scenario però potrebbe essere ancor più complicato.

Il gruppo Cerroni potrebbe infatti abbandonare la gestione di Borgo Montello.

Potendo, nel caso, confidare nell’autorizzazione di un altro mega impianto poco lontano.

Quello di Casalazzara ad Aprilia“.

Progetto, quest’ultimo, che pareva ormai destinato all’abbandono.

Ma, evidentemente, lo spettro è ancora in agguato.

di Massimo Pacetti

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