Giornata della Memoria: l’ANPI chiede più sensibilizzazione sui giovani

Nel giorno del ricordo dell’Olocausto, l’ANPI chiede alle Istituzioni una maggiore attenzione sulla formazione dei giovani

Il Giorno della Memoria porta sempre con sé un dolore profondo.

Quest’anno per il nostro Paese la ricorrenza è ancora più nefasta, visto che ricorre l’80° anniversario della promulgazione delle leggi razziali.

Una macchia indelebile della nostra storia, che lo stesso Presidente della Repubblica ha definito come una delle pagine più nere d’Italia.

In occasione della giornata del ricordo dell’Olocausto, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia si fa promotrice di una iniziativa di sensibilizzazione.

La sezione “Vittorio Arrigoni” di Aprilia chiede infatti più attenzione ai giovani, per sensibilizzarli sui temi fondanti della ricorrenza del 27 gennaio:

“È fondamentale – scrivono i responsabili in una nota – che soprattutto la scuola, anche valorizzando il Protocollo d’intesa ANPI – MIUR, si impegni a tramandare e a stigmatizzare l’orrore dei campi di sterminio e delle leggi razziali.

Affinché gli studenti di oggi diventino domani cittadini coscienziosi e consapevoli.

Capaci di essere un argine contro ogni violenza o oppressione.

La Giornata della Memoria non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà.

Serve a ricordare che non alziamo abbastanza la voce contro le discriminazioni.

E che spesso, per comodità ed opportunismo, ci nascondiamo in quella che gli storici chiamano la zona grigia.

In questa zona ad avere la meglio, alla fine, è l’indifferenza verso i soprusi.

Per evitare che una tragedia come quella dell’Olocausto si ripeta occorre ricordare, soprattutto capire.

Ed agire.

Nominando senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta e testimone dell’olocausto, il Presidente della Repubblica ha precisato:

Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti.

Si tratta di una affermazione gravemente sbagliata ed inaccettabile, da respingere con determinazione.

Perché razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza.

Focolai di odio, di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo sono presenti nelle nostre società.

Non vanno accreditati di un peso maggiore di quel che hanno, ma sarebbe un errore minimizzarne la pericolosità“.

di Massimo Pacetti

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