Giornata della Memoria: presentazione il nuovo libro di Salvatore G’Incertopadre

Giornata della Memoria: presentazione il nuovo libro di Salvatore G’Incertopadre dal titolo: “Nome di battaglia Brenta, storia parigiana di Fortunato Fusi.” 

Comunicato stampa dell’Anpi Vittorio Arrigoni di Aprilia sulla Giornata della Memoria 2024 e sulla presentazione del nuovo lavoro di Salvatore G’Incertopadre, intitolato: “Nome di battaglia Brenta, storia parigiana di Fortunato Fusi.”  

“A 24 anni dalla legge 2011/2000 che in Italia istituisce la Giornata della Memoria, è forse quest’anno ancora più necessario  interrogarci su  quella immane tragedia del secolo scorso (di cui anche l’Italia è responsabile) segnato per sempre dalla eliminazione fisica, scientificamente organizzata, di milioni di persone (17 secondo i calcoli): ebrei soprattutto, ma anche zingari, disabili, minoranze religiose e politiche, bolscevichi, omosessuali, “indesiderabili”… colpevoli di non poter assecondare il folle progetto di una società ordinata secondo la categoria della purezza delle razze umane. Il folle progetto di un Nuovo Ordine Europeo a guida tedesca ,“popolo di signori” (Herrenvolk) (1935) a cui rispose, già pronta dalle sue intolleranti e fanatiche imprese coloniali, l’Italia fascista (1938). Abbiamo forse perso la memoria di quel periodo il più disumano della Storia Europea? Abbiamo forse ritenuto che questi orrori siano avvenuti sì, ma in un altrove, lontano dai nostri confini, affascinati dal mito degli “italiani, brava gente” e dal refrain “ Mussolini grande leader che ha fatto solo qualche errore”. Abbiamo  privilegiato l’aspetto commemorativo e ripetitivo della ricorrenza civile impedendo un uso più “utile” della memoria: lasciare che il passato potesse “parlare” e interagire con il presente. Il risultato? Una società che deve ancora interrogarsi sui fondamentali e decidere la propria ragion d’essere: La Costituzione è antifascista? Il saluto “romano”, la chiamata del “Presente!” è commemorativo o apologia del fascismo? Sta diventando una provocazione, lo abbiamo sentito, chiedere a un uomo di Governo che rappresenta tutti gli italiani, se si sente antifascista? E’ semplicemente tutto sconcertante! Questi i fatti a casa nostra.

Nel mondo, in Europa (la Giornata della memoria è stata istituita dall’ONU nel 2005), il passato non sembra più (da molti anni) “parlare” e interagire con il presente. L’ONU ormai è solo una speranza. Le aggressioni contro popoli inermi sono innumerevoli nel mondo, la produzione e la vendita di armi è al primo posto nella graduatoria dei profitti, milioni di emigranti vivono segregati nelle nostre città e nazioni,  termini come genocidio,  bombardamento, bomba atomica, eliminazione fisica, massacro sono entrati prepotentemente nel linguaggio quotidiano

La guerra israelo – palestinese poi con i suoi tragici carichi di orrori quotidiani ci sconvolge. “Chi ha cominciato?” è forse la domanda più ambigua, infeconda, superficiale che ci possiamo fare e che serve cinicamente per poterci collocare da una parte o dall’altra, per dividere i buoni dai cattivi, tanto avviene lontano da noi (per ora!). E mentre contiamo i morti palestinesi sotto le bombe incessanti dell’esercito israeliano, mentre ricordiamo l’atto terroristico bestiale del 7 ottobre 2023 di Hamas utilizziamo termini (Shoah, Pogrom) che nulla hanno a che fare con il conflitto in corso e  che servono solo ad allontanare il dialogo per una eventuale sospensione del conflitto. E’ l’indifferenza colpevole, ancora una volta, dell’Occidente,storicamente incapace di avvertire i disastri imminenti e anticipare le soluzioni.   

“C’è una tomba di massa palestinese in una popolare spiaggia israeliana.   Da documenti finora tenuti segreti sono uscite le conferme dei massacri compiuti dalle truppe ebraiche nella guerra dalla quale è nata Israele e anche le prove che i vari governi israeliani hanno fatto di tutto per distruggere o seppellire documenti e testimonianze. Nel Giorno della Memoria, c’è da augurarsi che tempi non troppo lontani, queste rivelazioni dall’interno spingeranno gli israeliani ebrei a riconoscere le sofferenze dei palestinesi e ad aiutare i due popoli semiti, in guerra per la stessa terra, a trovare la via della pace. E a stringersi la mano in nome di una tragica memoria comune.” Intervista di Haaretz, autorevole giornale israeliano,  a veterani ebrei scampati ai campi di concentramento.

Lo stesso sentire di Vik, che conosceva profondamente quella terra e quei due popoli,  il quale nello slogan “Restiamo umani!” semplicemente esprime la stessa speranza: uno Stato e due popoli che vivono insieme nel rispetto reciproco.

Ne parliamo Sabato 27 Gennaio dalle ore 16.30 nella sede del Comitato Aprilia Nord. Via Veneto 2, Aprilia. Nostro gradito ospite è lo scrittore Salvatore G’Incertopadre che ci presenta, intervistato dal giornalista Tonj Ortoleva, il suo ultimo lavoro: “Nome di battaglia Brenta, storia parigiana di Fortunato Fusi.”  “

Annalisa Pommella

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