I risvolti sociali della class action contro Acqualatina

I promotori dell’iniziativa chiedono 15 € per partecipare alla class action. Part del ricavato sarà utilizzato per sostenere le bollette delle famiglie in difficoltà

La class action contro Acqualatina non è solo la battaglia dei consumatori contro chi ha chiesto più di quanto fosse dovuto.

È anche un’occasione di solidarietà nei confronti delle famiglie più bisognose.

A dare questa lettura è Elio Aliperti, Segretario Nazionale dell’Associazione Consumatori ed Utenti Europei (A.C.U.E.):

Si tratta – spiega Aliperti – di un progetto senza precedenti nel campo del sociale.

Parte del versamento effettuato per il tesseramento all’ADM & Partners (15 €), verrà reinvestito direttamente per andare incontro alle famiglie più bisognose presenti sul territorio.

Per andare incontro ai cittadini, il tesseramento, che garantisce in ogni caso l’accesso ad una serie di servizi e convenzioni, prevede la possibilità di una erogazione liberale.

Grazie ad essa, con una previsione media e di almeno 5 € ad erogazione, l’ADM provvederà, ad esempio, a pagare direttamente la bolletta di un’utenza di una famiglia in difficoltà.

Od anche la visita specialistica a chi è costretto ad aspettare mesi per una visita all’ASL, e tanto altro ancora.

Queste opere verranno finanziate tramite i contributi che verranno versati per essere inseriti nella class action.

La vicenda legata alla quota di iscrizione ha suscitato, nelle ultime settimane, delle grandi polemiche.

Stando alla A.C.U.E., infatti, alcuni consumatori sarebbero stati contattati da altri soggetti interessati a prendere parte alla class action, i quali hanno però richiesto cifre molto diverse:

Purtroppo – sottolinea ancora Aliperti – ci stanno arrivando delle informazioni circa l’operato di sedicenti “Comitati” che richiedono, oltre ai 15 euro per la Class Action ed al normale costo del tesseramento per l’Associazione promotrice, anche contributi di una certa entità.

Si tratta di una percentuale rispetto al totale rimborsato all’utente (dal 15 al 20%).

Tutto questo non esiste, non lo troviamo giusto.

Diffidate da coloro che Vi chiedono rimborsi sotto qualsiasi forma oltre all’importo predefinito, che ripetiamo è di soli 15 euro, ed al tesseramento per l’Associazione che mette a disposizione la struttura.

di Massimo Pacetti

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