L’ANPI scende in piazza per chiedere la verità sul caso Regeni

L’ANPI ha aderito all’iniziativa di Amnesty International per chiedere verità e chiarezza sul caso Regeni. Giovedì sera in Piazza Roma ci sarà anche Aprilia Possibile

Siamo vicini al secondo anniversario della morte, o meglio, dall’omicidio di Giulio Regeni.

Amnesty International ha promosso una giornata in cui scendere in piazza e chiedere ancora una volta la verità su quanto accaduto al Cairo quel maledetto 3 febbraio di due anni fa.

Ad Aprilia la prima Associazione ad aderire all’iniziativa è stata l’ANPI, che sarà in Piazza Roma giovedì 25 gennaio dalle 18.30 alle 20:

“Ad oggi – scrive l’Associazione dei Partigiani – non è stata accertata la verità sulla tortura e sull’uccisione di Giulio Regeni.

Purtroppo non si tratta di un “caso isolato”.

Bensì di un omicidio, che si inserisce nella sistematica violazione dei diritti umani e nelle pratiche di sparizioni forzate e tortura che hanno quotidianamente luogo in Egitto.

Dobbiamo respingere qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente.

Una verità da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti”.

L’ANPI ha inoltre invitato le forze politiche ed associative di Aprilia ad unirsi a questa manifestazione.

I primi a dare supporto sono i responsabili di Aprilia Possibile, che hanno garantito la loro presenza al fianco dell’ANPI:

“In Egitto – scrivono Daniele Natalizia e Roberto Fiorentini – donne e uomini combattono una battaglia quotidiana per chiedere il rispetto dei diritti umani.

Noi abbiamo l’obbligo morale di scendere in piazza per chiedere il rispetto di quei diritti.

E che si arrivi finalmente a conoscere le vere cause dell’omicidio di Giulio.

Un semplice ragazzo, un ricercatore e dottorando universitario.

Uno di noi.

Siamo stanchi di false verità, frutto di strategie politiche e dipendente da accordi commerciali”.

La speranza è che saranno in tanti ad aderire all’iniziativa lanciata da Amnesty International.

Perché è ormai giunto il momento di sapere cosa sia successo veramente a Giulio Regeni.

di Massimo Pacetti

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