“No alla violenza sulle donne”

L’associazione “Un ricordo per la pace” contro la violenza sulle donne

Oggi è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato dell’associazione “Un ricordo per la Pace”.

Comunicato di “Un ricordo per la pace”:

Non posso esimermi in questa giornata di rivolgere un abbraccio a tutte le donne vittime di violenza fisica e psicologica.
Che le Istituzioni possano dare il loro contributo per debellare questa piaga putrida della nostra società insita nostro malgrado nel nostro underground culturale.

Più di un terzo delle donne che vivono in Italia, di età compresa tra i 16 e i 70 anni pare avrebbero subito una violenza da parte di uomini.
Donne umiliate nel corpo e nella mente da una violenza a volte subdola anche da chi dice di amarle, ma non è mai amore quello che passa attraverso le umiliazioni e le percosse : l’amore vero regala gioia, non sofferenza! E soprattutto non è un uomo degno di amore quello che usa violenza verso la propria donna: le donne devono capirlo prima che possa essere troppo tardi.
Violenze nascoste nei confronti delle donne sono quelle all’interno del “focolare domestico” sotto gli occhi attoniti, ma ricettivi dei figli e nella completa indifferenza di chi a volte “sa”, ma non parla.
E poi… corpi di donna “usa e getta”, nel più bieco stile di una società sempre più consumista e sgretolante qualsiasi valore, che non sia quello del soddisfacimento immediato dei propri bisogni materiali.
E poi… corpi acerbi di donna, venduti per l’avidità sessuale di “uomini” senza scrupoli: bambine a cui è stata tolta la magia dei primi baci, delle prime carezze, dei primi innamoramenti, “costrette” a vendere la propria virginale femminilità per possedere uno smartphone o un capo di abbigliamento di lusso.
Ma che società è questa?
La violenza sulle donne passa anche attraverso questi raccapriccianti aspetti che sono insiti anche nelle donne, in modo differente nelle più giovani, cresciute in questa società malata che premia soprattutto l’apparenza, il possesso, e raramente le capacità.
Non possiamo più rimandare: è giunto il momento di riflettere e di cambiare.
Cambiare nelle donne il “senso” di rispetto per noi stesse; cambiare i valori all’interno delle nostre famiglie; cambiare il nostro “senso” di rispetto per gli altri, in particolare verso i più deboli ed incapaci di difendersi, siano esse donne, bambini, anziani, persone in difficoltà.
“RISPETTO”: un concetto difficile da comprendere ed ancora più difficile da mettere in pratica , ma che dobbiamo sforzarci di assimilare profondamente nelle nostre coscienze per potere sperare in un vero cambiamento culturale“.

 

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