Violenza di genere, contributo dell’Anaspol al convegno tenuto a Latina

Sabato a Latina si è svolto un convegno sul tema della violenza di genere. L’Anaspol ha fornito dimostrazioni di difesa personale

Nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne celebrata sabato, l’Anaspol di Aprilia ha partecipato ad un convegno svoltosi a Latina.

Sul palco, il Presidente Alessandro Marchetti e la Maestra d’arti marziali Maria Grazia Di Cataldo hanno dato una piccola dimostrazione di difesa personale.

Perché se da un lato è fondamentale educare al rispetto, dall’altro è anche importante insegnare che da questi meschini attacchi ci si può difendere.

Sette femminicidi su dieci – ha spiegato il Presidente Marchetti – avvengono ad opera di partner o ex-partner.

Questo è un problema innanzitutto culturale, che abbiamo il dovere di scardinare educando i nostri figli a rispettare la donna.

Speriamo che presto vengano attivati seri programmi scolastici, che aiutino anche ad abbattere gli stereotipi di genere.

I quali dipingono la donna come oggetto o relegata a ruoli comprimari“.

Nel corso della conferenza la Maestra della palestra Selciatella Maria Grazia Di Cataldo ha apportato il suo contributo di donna, oltre che di insegnante di difesa personale.

La sua spiegazione della nascita dei conflitti di genere è stata tanto acuta quanto disarmante:

“Esiste una evidente asimmetria relazionale tra uomo e donna.

La quale viene generata da una identità di genere che la relega, sin da bambina, al mero ruolo di principessa che viene salvata e protetta dall’uomo.

Un’idea che va ovviamente eliminata.

La prepotenza avviene all’interno di una situazione con una forte disuguaglianza di potere e di capacità di reazione.

I motivi di questa disparità possono essere tantissimi: differenza di forza fisica, differenza d’età, sesso.

In ogni caso, oggi, la maggioranza delle donne si ritrovano esposte ad azioni offensive nelle quali hanno difficoltà nel difendersi.

E in situazioni di impotenza ed incapacità di reagire contro coloro che le molestano”.

Realtà che ognuno di noi ha il dovere di combattere per cambiare una situazione inaccettabile.

di Massimo Pacetti

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