La sedazione cosciente endovenosa in odontoiatria

Una rivoluzione per la buona riuscita degli interventi

e per il benessere del paziente

Dott. Fabrizio Donzelli

Quando in medicina si parla di sedazione cosciente, ci si riferisce a una innovativa tecnica anestetica, in grado di mantenere il paziente in uno stato di incoscienza apparente: egli non sente infatti il dolore provocato dagli “attrezzi” del dentista, ma rimane comunque abbastanza cosciente da collaborare alla buona riuscita dell’intervento seguendo i consigli del medico. Da qui il nome particolare di sedazione cosciente, che su due piedi può sembrare un termine paradossale, un ossimoro, come dire dormire da svegli, un sogno a occhi aperti. La sedazione cosciente ha portato una vera e propria rivoluzione nell’ambito dell’Anestesia, proprio grazie alle sue parziali proprietà ipnotiche. Quello che la sedazione cosciente riesce a eliminare durante un intervento odontoiatrico, è il dolore senza la necessità di addormentare completamente il paziente. Questa capacità la rende probabilmente la migliore soluzione anestetica esistente, soprattutto perché agisce nella sfera psicologica del malato, che sa di doversi sottoporre a un intervento in grado di provocare discreto dolore.

Si pensi, infatti, a interventi di chirurgia degli ottavi o Implantare, ma anche trattamenti di minore entità  che spesso spaventano il malato al punto di impedirgli di recarsi dal medico. Il metodo più utilizzato dai moderni professionisti del settore, sempre per quanto riguarda la via endovenosa, è una mistura di benzodiazepina in combinazione con uno dei tanti analgesici narcotici. La benzodiazepina ha un effetto immediato di tipo amnesico, in grado di eliminare la paura del dolore, mentre l’analgesico produce uno stato di leggera euforia. L’effetto anestetico di questa combinazione è stimato intorno all’80 – 90% e rimane attivo nel paziente per circa 20 – 40 minuti dalla somministrazione. È necessaria la presenza di un medico anestesista professionista che controlli  lo stato di incoscienza veicolata nel malato, monitorando le funzioni vitali durante l’intervento. Grazie alla sedazione cosciente endovenosa, molti interventi sono divenuti più sicuri e veloci da realizzare, poiché la collaborazione del paziente risulta essere il valore aggiunto di questo tipo di pratiche anestetiche: poter intervenire in tutta tranquillità, sapendo che il malato non avverte nessun tipo di dolore, e poter allo stesso tempo dialogare con lui, consigliandogli magari come aprire la bocca, dove posizionare la lingua eccetera, non fa che rendere migliore la prestazione del medico stesso, facilitato in questi casi nel compito che è chiamato a svolgere. Un notevole passo avanti, dunque, dal passato, in cui era necessario somministrare anestesie totali  che avevano però come effetto quello di addormentare completamente il paziente. In più, come accennavamo all’inizio, l’azione maggiore di questo tipo di sedazione è sul livello psicologico dei malati, che non avvertono dolore e restano in uno stato pacifico di rilassamento muscolare e mentale. Evitare la paura dettata soprattutto da pregiudizi verso forme di intervento passate, che circondavano il dentista di un’aura quanto mai negativa, è probabilmente uno dei maggiori risultati dal punti di vista medico che la sedazione cosciente è risuscita a raggiungere.

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