Driverless car: ok per i test in California

Licenze per Google, Audi e Mercedes

Dopo il Nevada, arriva anche in California l’ok per la circolazione delle auto senza conducente sulle strade pubbliche. Un’ altro grande passo in avanti per l’adozione delle automobili driverless negli Stati UnitiGoogle, Audi e Mercedes hanno ottenuto il via libera per testare auto senza guidatore. Google rimane il brand indiscusso per ciò che riguarda i veicoli self-driving. Molte le realtà del mondo dei motori che spingono la ricerca verso questa direzione, ma le Google Car possono vantare alle proprie spalle  700mila miglia percorse senza incidenti, senza alcun intervento al volante: numeri non facili da raggiungere.

E’ entrata in vigore in California la “Senate Bill n. 1298”, una disposizione di legge che permette i test di vetture “self-driving” sulle strade pubbliche. Il Department of Motor Vehicles (Dmv), in tal modo, ha concesso al gigante di Mountain View 25 dei 29 nulla osta complessivamente rilasciati per la sperimentazione sulle strade pubbliche: Google testerà 25 Suv Lexus adattati di Toyota Motor. Affiancheranno Google nel test Audi, del gruppo Volkswagen, e Mercedes-Benz di Daimler Ag , ciascuna con due permessi. Da ora in poi, grazie al nuovo sistema, avranno responsabilità precise davanti alla legge. Infatti, i test sulla auto senza conducente sono in corso in California da diversi anni, ma la legislazione ora ha reso obbligatoria la richiesta di permessi per la guida nel traffico quotidiano.

Per il nulla osta, la California chiede 150 dollari per la prima auto, 50 dollari per le successive e un’assicurazione di 5 milioni di dollari. Il direttore del DMV, Jean Shiomoto,  ha sottolineato come le self-driving car rappresentino il futuro del trasporto, elogiandone i benefici in termini di sicurezza e la mobilità.

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Florida e Nevada hanno già dato il via libera ai test sulle strade pubbliche da tempo e la stesso Dipartimento dei Trasporti della California, circa un mese fa, ha confermato l’entrata in vigore di una nuova regola che prevede che le macchine self-driving siano munite di comandi d’emergenza, volante e pedali, per poter circolare su strade pubbliche. Google ha dovuto aggiungere volante e pedali (acceleratore e freno) alle sue self-driving car. Avendo investito miliardi di dollari nel progetto ha soddisfatto le richieste, installando i pedali e un piccolo volante provvisorio che permettono al guidatore di intervenire in caso di necessità.

L’ultimo prototipo di Google Car presentato tre mesi fa, invece,  era privo di comandi tradizionali. Si tratta di una piccola biposto in grado di muoversi solo grazie a sensori pensati per eliminare i punti ciechi e a software che rilevano e oggetti  e persone in tutte le direzioni. Un approccio che, secondo Google, è quello che  garantisce maggiore sicurezza, in quanto elimina l’errore umano.

In attesa dei test su strade reali, Google ha progettato un simulatore digitale dell’intera rete stradale della California che ha consentito la guida “virtuale” delle auto per oltre 4 milioni di miglia: sono state verificate le risposte dei veicoli agli eventuali pericoli reali, come cambi di corsia improvvisi da parte degli altri automobilisti, presenza di ciclisti e comportamenti imprevedibili dei pedoni. I test effettuati  in condizioni reali permetteranno adesso di valutare meglio il grado di maturità raggiunto da questa nuova tecnologia, che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’autotrasporto.

Purtroppo per ora l’Europa resta a guardare!

Melania Limongelli

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