Apicoltore metropolitano…si può!

Dopo gli orti urbani stà prendendo piede anche l’apicoltore metropolitano, gli italiani sentono sempre più il bisogno di dedicarsi ai lavori all’aria aperta

Abitare in città non è più un ostacolo per tutte quelle persone che amano dedicarsi ai lavori all’aria aperta, infatti negli ultimi tempi sulle terrazze è facile scorgere tra le fioriere anche piante aromatiche, peperoncini, pomodori e lattuga.
La passione per il lavoro all’aria aperta, la voglia di vedere crescere qualche cosa di proprio, il gusto di mangiare ed offrire a familiari o amici prodotti freschi e di stagione.

Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, oggi la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di coltivazione.

Una delle ultime novità in materia sembra essere quella di allevare le api in città che, nelle migliori condizioni, può garantire fino a 10 kg di miele, con una spesa inferiore ai 400 euro, ape regina inclusa.
Dopo gli orti urbani, stà prendendo piede anche l’apicoltore metropolitano e sono diverse le motivazioni che spingono a farlo:

  • bisogna tener conto che l’apre è l’unico organismo del mondo animale in grado di consegnare il prodotto finito pronto per il consumo, senza bisogno di trasformarlo;
  • è un’ottima sentinella dell’inquinamento ambientale in cui vive (se muore o sciama indica un ecosistema a rischio);
  • è facile da allevare e si rigenera velocemente avendo una durata di vita media relativamente corta.

apicoltore_metropolitano

Diventare apicoltore urbano è facile, dalla maschera con camiciotto e veletta di tulle ai guanti, dall’arnia da balcone ai mini favi, ai corsi didattici in aula; il primo parte a febbraio a Milano, e prevede 5 incontri teorico-pratici per conoscere il mondo delle api, da come gestire un alveare sul balcone della propria abitazione, alle operazioni per l’estrazione del miele, alla legislazione necessaria con le regole da rispettare.

In un momento in cui la tecnologia e il consumismo sembrano aver ‘anestetizzato’ la società, è importante riuscire a riscoprire attività che riportino l’individuo a contatto con la natura.

Alessia Locicero

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