Associazione culturale “Vaso di Pandora”

Domenica 11 gennaio, alle ore 18,00, il ciclo di appuntamenti con la “Musica senza Frontiere“ firmati dall’Associazione Culturale “Vaso di Pandora“, propone un incontro con il Gruppo Unavantaluna.

Con lo spettacolo “Novi jorna e novi misi” il quintetto presenta la tradizione del Natale in Sicilia attraverso la memoria della Novena come simbolo di religiosità ma anche del miracolo della nascita.  Le antiche forme rituali, prendono forma di concerto e, attraverso la guida di un anziano “contastorie”, conducono l’ascoltatore in un viaggio immaginario alla ricerca delle radici più profonde di una terra che fu la culla della nostra civiltà.

Unavantaluna – compagnia di musica siciliana, nasce a Roma nella primavera del 2004 dall’incontro di musicisti uniti dalle comuni origini siciliane e dalla passione per le arti e le tradizioni popolari della loro terra.
 
“Dal nostro esordio – ci dice Pietro Cernuto, portavoce del Gruppo – è come se il bisogno di esprimerci con i nostri linguaggi originari, incontrasse una visione quasi mitizzata della Sicilia, che è quella dei luoghi letterari del ricordo. Adesso ci rendiamo conto che quella costruzione che credevamo del tutto intima e privata, incontrava un immaginario condiviso da tanti isolani, in Sicilia e in continente”.

Gli strumenti usati dalla Formazione, davvero particolari e rappresentativi delle terre di origine, sono il simbolo vivente del legame ancora presente con le varie culture delle civiltà che le hanno popolate.
Nello specifico, la “zampogna a paru”, tipica dell’area peloritana e della zona nord dell’etna, che è caratterizzata dalla particolare dolcezza del suono; “u marranzano”, l’arpa dei giudei, che è lo strumento dei marrani, fortemente rappresentativo della cultura sicula; il tamburello siciliano, che riassume nelle sue sonorità e con i suoi ritmi, la storia dell’isola, per via delle influenze nordafricane e non solo; il “lauto cretese”, paragonabile come timbro al mandoloncello che, come quest’ultimo, testimonia il legame col mondo arabo; il “friscaletto”, flauto di canna che chi suona costruisce da sé: in versione a cinque o sette fori, è l’emblema della musica pastorale siciliana, insieme alla zampogna.
Il pomeriggio musicale sarà allietato, oltre che dai suoni tipici della tradizione Siciliana, anche dai sapori caratteristici delle sue specialità enogastronomiche gentilmente offerte al pubblico presente da “Scilla e Cariddi”, punto di riferimento apriliano per quanti vogliano gustare le prelibatezze calabro-sicule.
Ad ospitare l’evento sarà, come sempre, l’Aula Magna dell’Istituto Rosselli di Aprilia, via Carroceto  snc. 
Ingresso € 10,00 – posto unico

Info – line  333 8304929  opp  339 2539088

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *