Giubileo: deciso il piano di sicurezza

Roma tra Polizia, Carabinieri e videosorveglianza. Illustrato il piano sicurezza per il Giubileo

Deciso il piano della sicurezza del Giubileo. Questa mattina il prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, e il questore Nicolò D’Angelo, in una riunione operativa tenuta nella Scuola Superiore di Polizia, hanno illustrato le misure in campo per il piano sicurezza per il Giubileo. “La nostra ordinanza si basa su una attività preventiva e informativa – sono le parole del Questore – e oltre al controllo di tutti i siti che riteniamo importanti, abbiamo ritenuto di rinforzare la vigilanza alle ambasciate, istituzioni e alcune sedi di quotidiani”.

La Basilica di San Pietro sarà sotto sorveglianza speciale della Polizia e dei Carabinieri. Su via della Conciliazione saranno presenti posti di blocco per controllare auto e scooter. Particolare attenzione sarà data anche alla Sinagoga di Roma e al ghetto ebraico. Aumenteranno quindi i controlli dopo l’allarme lanciato dall’Fbi che inserisce la sinagoga tra i possibili bersagli dei terroristi.

Controlli dei pellegrini. “Nell’ordinanza varata è previsto un arrivo non ancora quantificato ma non ci aspettiamo grandi numeri. Arriveranno attraverso tutti i mezzi e abbiamo previsto delle aree di check in, come nel 2000. Prima degli arrivi – spiega il Prefetto Gabrielli- avremo un numero esatto dei pellegrini grazie alla collaborazione con l’opera pellegrinaggi”.

Maggiori controlli anche sui mezzi Atac e su tutto il trasporto urbano. Inoltre verrà potenziato il sistema di videosorveglianza a Roma mentre le vie di transito dei pellegrini saranno rinforzate con ulteriori servizi aggiuntivi. Il prefetto Gabrielli ha poi descritto la struttura del piano di sorveglianza dei cieli di Roma: “Al momento non ci sono situazioni tali da dispiegare sistemi di contraerea. Abbiamo individuato tre macroaree: la prima con Enav ed Enac per un’interdizione al volo, misura di carattere amministrativo: non è possibile sorvolare la Capitale durante il Giubileo. Seconda macroarea, droni e ultraleggeri: bisogna impedire che si alzino con attività di intelligence e di prevenzione. Terza area, per interferenza di un mezzo in un’area dove non doveva esserci, predisporremo un sistema di intercettamento radar a terra e un dispositivo aereo sarà sempre in volo per intercettare droni o ultraleggeri, con possibilità di abbatterlo se necessario”.

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