Il bambino nel pancione

Il pancione è la mia scuola di lingua

GIÀ NEL PERIODO DELLA GESTAZIONE, IL BAMBINO INIZIA A DISTINGUERE SIA LE VARIE LINGUE SIA I VOCABOLI CHE COMPONGONO IL SUO IDIOMA NATALE

La lingua si impara nel pancione. Pare, infatti, che proprio durante la gestazione il bambino inizi a riconoscere quell’insieme di vocaboli che andrà a formare il suo idioma originario. Non solo. Sempre nell’arco della gravidanza inizia a distinguere anche una lingua dall’altra. Certo, è un ragionamento più che logico, ma non è scontato. Infatti, se è vero che alla nascita siamo tutti predisposti ad apprendere una o più lingue, non tutti gli studiosi sono d’accordo nel dire che questo apprendimento avviene in modo automatico e semplice. Insomma, imparare una lingua è processo lungo e complesso che inizia nel grembo materno e che non potrà mai definirsi del tutto concluso.

Per questo, è fondamentale mettere i bambini in grado di ascoltare e usare forme linguistiche sempre più complesse, adatte alle più diverse situazioni, in una o più lingue, fin da piccoli, in un crescendo di stimoli e opportunità di apprendimento. Con i piccoli, questo significa leggere insieme libri, andare in biblioteca, costruire piccoli dialoghi in cui anche i loro silenzi possano trovare spazio e ascolto. Mentre con i più grandi vuol dire creare occasioni sempre più complesse, attraverso la lettura, la riflessione e il gioco.
In un periodo di affermazione sempre più marcata delle differenze culturali, un posto sul podio meritano i bambini stranieri. Il fenomeno del bilinguismo nei piccolissimi, infatti, sta assumendo sempre più una rilevanza notevole, dato che sono sempre di più i genitori di nazionalità diversa che decidono di insegnare al bimbo fin da subito due lingue. Fare questa scelta presuppone una valutazione attenta da parte di mamma e papà dal momento che questo processo, impegnativo ma molto importante ai fini dello sviluppo cognitivo del bambino, richiede un impegno a lungo termine. Ecco perché con i bambini stranieri è fondamentale creare sia occasioni di apprendimento individualizzate e significative sia momenti di relazione e gioco, non sottovalutando il ruolo del supporto linguistico, affinché l’apprendimento vada oltre le nozioni di base. Ora che le lingue sono due o più, il periodo in cui di solito si pronunciano le prime parole è in genere lo stesso: eventuali piccoli ritardi, dunque, fanno parte del processo di crescita individuale del bambino.

Articolo di Stefania Saralli

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