Piscina per disabili? Si ma a pagamento e nessuno lo sapeva!

Questo è quanto accaduto alle famiglie dei ragazzi disabili che frequentano la struttura “il Giardino dei Sorrisi”, e che dal mese di ottobre fino alla fine di maggio hanno frequentato la piscina comunale Rari Nantes. Infatti, al termine di questo periodo, le famiglie, sono state raggiunte telefonicamente dal centro il Giardino dei Sorrisi, che a sua volta ha ricevuto un fax di richiesta di pagamento dalla piscina Rari Nantes, chiedendo alle famiglie un contributo di 10€ mensili per un totale di 80€, contributi di cui le famiglie non sapevano nulla e non sospettavano di dover pagare.
Abbiamo raccolto questa denuncia da diverse famiglie, commenta il dirigente locale della Giovane Italia Aprilia Edoardo Baldo, e innanzitutto vogliamo rilevare l’estraneità della Comunità il Giardino dei Sorrisi che svolge un servizio ammirevole e al quale va il nostro plauso, ma chiediamo chiarezza in merito alla questione a chi gestisce queste attività, in altre parole la Multiservizi e quindi al Direttore Generale e al Commissario. Sia ben chiaro, continua Baldo, che le famiglie di questi ragazzi fanno e farebbero di tutto per il loro benessere, ma riteniamo che la comunicazione di un servizio a pagamento dovrebbe essere tempestiva e non alla fine delle attività sia perché una quota mensile è certamente più sostenibile che non il pagamento in unica soluzione sia perché la trasparenza è tutto.
Inoltre mi chiedo se delle famiglie con a carico dei figli diversamente abili debbano sostenere dei costi per usufruire della piscina comunale che nella maggior parte dei casi non si tratta solo di attività ludica ma anche salutari e riabilitative, senza contare che non è stata considerata se la famiglia ha problemi economici o meno.
Inoltre va segnalato che non tutti i ragazzi disabili hanno accesso alla piscina comunale perché nonostante sia stato richiesto da molti genitori ancora non è stato installato un “sollevatore” per permettere ai ragazzi costretti in carrozzella di essere trasporti dalla sedia in acqua.
Ci appelliamo dunque al buon senso di tutti per risolvere la situazione, noi stessi prenderemo appuntamento con l’Assessore ai servizi sociali, anche se la gestione è della multiservizi, e chiediamo una risposta celere da parte del direttore generale e dal commissario che ci illustrino il perché della mancata comunicazione, a cosa è destinato il contributo, e se questo contributo sia necessario e non reperibile altrove per non pesare in modo ulteriore sulle famiglie di questi ragazzi. Chiediamo inoltre che venga istallato un “sollevatore” nella piscina e che siano indicate le tempistiche.

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