Tumore alla cervice, più facile prevenirlo

Tumore alla cervice: nuovi sviluppi da una ricerca italo-britannica

Tumore alla cervice, più facile prevenirlo. Una nuova scoperta del CNR combina il microscopio ottico a scansione a campo vicino ad un laser a elettroni liberi a raggi infrarossi; una scoperta che rende possibile studiare nel dettaglio i primi sintomi che colpiscono le donne affette dal tumore alla cervice, uno dei tumori più diffusi nelle donne. La ricerca è pubblicata su Scientific Reports.

Alla base del tumore alla cervice c’è un aumento della sintesi di proteine, lipidi e acidi nucleici: condizione che permette la rapida proliferazione delle cellule tumorali. Per studiare nel dettaglio come captare precocemente questi primi segni, un gruppo di ricerca italo-britannico ha impiegato per la prima volta presso Daresbury (Inghilterra) lo Scanning near-field optical microscopy (Snom), un microscopio ottico a scansione a campo vicino, insieme con un Infrared free electron laser (Ir-Fel), un laser a elettroni liberi a raggi infrarossi.

La spiegazione del Dottor Antonio Cricenti, ricercatore di Ism-Cnr:

Siamo riusciti a dimostrare che la combinazione del microscopio con il laser a raggi infrarossi permette di distinguere il tessuto sano da quello dove è presente il carcinoma fin dal primissimo insorgere della malattia e fornisce informazioni chimiche importanti per il rilevamento di anomalie delle cellule del collo dell’utero e per la diagnosi del cancro a risoluzioni spaziali anche minime, oltre gli 0.2 micron.

La tecnica Snom-Ir-Fel, di estrema precisione, può essere utilizzata per identificare la posizione all’interno delle cellule di biomarcatori, molecole che permettono di individuarle e isolarle, portando ad una maggiore comprensione dello sviluppo del cancro e consentendo di identificare le esatte posizioni nelle quali agire con la terapia.

Il microscopio Snom, sviluppato presso l’Ism-Cnr di Roma Tor Vergata, è stato incorporato anche ad un microscopio ottico invertito, che utilizza una sorgente di luce dall’alto anziché dal basso come nel consueto microscopio, per individuare cellule specifiche di interesse sul campione. La combinazione delle due tecnologie ha permesso allo Snom di scansionare e ottenere le immagini delle cellule cervicali catturate dal microscopio invertito”.

Il progetto, finanziato in Gran Bretagna dal Science and Technology Facilities Council (Stfc) negli ultimi cinque anni, sarà presto seguito da una nuova programmazione, appena approvata dall’Engineering and Physical Sciences Research Council (Epsrc), indirizzata alla costruzione di un’altra sorgente infrarossi.

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