Twitter contro la violenza verbale

Twitter prova a sradicare la violenza verbale che corre sulla propria piattaforma.

Nel pieno dello scandalo che sta travolgendo in questi giorni Hollywood, con un fioccare di accuse di abusi sessuali contro il potente produttore Harvey Weinstein, il sito di microblogging ha deciso di rafforzare le proprie policy per limitare l’hate speech. A intervenire pubblicamente è stato proprio il Ceo dell’azienda, Jack Dorsey, che in una serie di post ha spiegato le diverse novità. “Stiamo cercando di contrastare questo fenomeno da due anni”, ha twittato l’amministratore delegato. “È diventata una priorità nel 2016: abbiamo aggiornato le nostre politiche e allargato le dimensioni del team. Ma non è bastato. Per questo abbiamo deciso di diventare più aggressivi e, dopo diversi mesi di lavoro, abbiamo introdotto regole su avance sessuali non desiderate, immagini di nudo ottenute con l’inganno, simboli violenti e tweet che la celebrano”.

I messaggi di Dorsey sono arrivati non a caso all’apice della campagna social#WomenBoycottTwitter, diventata di tendenza qualche giorno fa e destinata sia a portare alla luce gli innumerevoli casi di violenza verbale subìti dalle donne sul sito di microblogging, sia per mostrare solidarietà alle attrici apparentemente molestate da Weinstein, fra cui l’italiana Asia Argento e Rose McGowan.

McGowan si è tra l’altro vista bloccare temporaneamente il proprio account dopo una serie di post contro Weinstein: secondo Twitter uno dei messaggi conteneva un numero di telefono privatoe violava quindi le policy del gruppo. Ma il fatto è stato interpretato in senso negativo dalla community della piattaforma, che ne ha approfittato per rendere noto tutto il proprio disappunto.

“Siamo dalla parte delle donne e degli uomini coraggiosi che utilizzano Twitter per condividere le proprie storie”, ha fatto poi sapere pubblicamente l’azienda, aggiungendo però che i tweet di McGowan violavano i termini di servizio. Una giustificazione che non è piaciuto a tutti gli utenti: molti di loro hanno infatti sottolineato come il social network azzurro non sia così solerte nella rimozione di altri messaggi, come quelli riguardanti le armi o a sfondo razzista.

 

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