Caso Kyklos: si richiedono dimissioni alla Lombardi

Bagarre in consiglio comunale, l’opposizione chiede più sicurezza

Inizia con un minuto di silenzio e in un’aula gremita il consiglio comunale, in ricordo delle due vittime della Kyklos di Aprilia. Prima di elencare i punti all’ordine del giorno da parte del presidente, prende la parola il consigliere Sel Carmen Porcelli, proponendo un nuovo oggetto all’ordine del giorno: “Proporrei al Sindaco ed a tutta l’Amministrazione, in solidarietà al popolo palestinese, di esporre la loro bandiera ed impegnarci tutti insieme in una campagna nazionale di sensibilizzazione”. D’ora in poi l’argomento sulla gravità del caso Kyklos prende il sopravvento in consiglio anche se non era tra i punti in discussione. Il primo è stato il consigliere La Pegna, il quale ha voluto mettere in evidenzia una proposta di delibera prima di discutere sul primo punto all’ordine del giorno, con oggetto appunto il caso della Kyklos: “Secondo i primi accertamenti dell’Arpa avvenuti nello stabilimento Kyklos, è stato avvertito un forte odore di uova marce tipico dell’idrogeno solforato e dei suoi composti. Secondo sempre i tecnici dell’Arpa l’acido solfidrico è caratterizzato da una spiccata tossicità ed in quantità superiori alle 1000 parti per milione provoca collasso immediato con soffocamento anche dopo un singolo respiro. Nonostante avessimo esposto tramite una mozione affinchè si facesse carico di ottemperare alla salute dei cittadini e alla messa in sicurezza dell’impianto Kyklos, chiediamo le dimissioni dell’assessore Lombardi”. La delibera sopracitata è stata firmata dai consiglieri Vincenzo La Pegna, Giovanni Antonio Bafundi, Carmen Porcelli, Nello Romualdi e Carmelo Antonio Terzo e molto probabilmente se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale. Il caso Kyklos, dopo l’intervento del consigliere La Pegna, ha preso il sopravvento in aula. A discutere sul caso è intervenuta anche il consigliere Porcelli: “In qualsiasi azienda che si rispetti, quando entra un camion che fa parte di una ditta esterna, viene accompagnato in tutto il suo tragitto, controllato fino all’uscita dello stabilimento. È fondamentale controllare l’operato dei lavoratori. Io non voglio incolpare nessuno sull’accaduto e neanche fare lo sciacallo, perché sono state coinvolte delle famiglie con bambini che restano senza il loro padre, ma chi ci garantisce che in quello stabilimento siano state rispettate le norme di sicurezza? Chi ce lo assicura che non possano succedere altre situazioni sgradevoli, dato che la nostra città si presta a diventare la pattumiera del Lazio? Nessuno spende una parola su questo argomento: non si parla di raddoppi dei rifiuti, non si parla di discarica. Noi abbiamo presentato una mozione in consiglio comunale, che fine ha fatto? Umanamente mi dispiace chiedere le dimissioni dell’assessore Lombardi, mi metto nei suoi panni in qualche modo. Il Sindaco e tutta la giunta si sentono nel mirino in questi giorni, essendo i primi a promuovere l’impegno per garantire l’incolumità dei cittadini. Anche se con lo stabilimento Kyklos il Comune non ha un rapporto esclusivo, per altre vie dovrebbe sentirsi addosso delle responsabilità, dato che le continue lamentele a causa dei miasmi e degli orribili odori arrivano dai cittadini di Aprilia. La sicurezza e l’incolumità dei residenti potrebbe essere messa a rischio dal funzionamento di uno stabilimento così importante, sarebbe doveroso richiedere una serie di controlli severi. Oggi la richiesta delle dimissioni dell’assessore derivano dal non rispetto di questi presupposti”.
E’ dello stesso avviso il consigliere La Pegna, che interviene dicendo:
“Sono anni che la gente si lamenta, parecchi residenti sono andati in ospedale per problemi respiratori. Per non parlare delle gite scolastiche dei nostri figli. Se non siamo in grado di valutare la pericolosità degli agenti tossici che fuoriescono dallo stabilimento, per non parlare dei residenti che avvertono dei malori, non è opportuno portare i nostri figli in gita alla Kyklos, quando poi abbiamo la Progetto Ambiente che è di nostra proprietà e sicuramente meno pericolosa. Circa una settimana prima della disgrazia, insieme al consigliere Bafundi e all’assessore Lombardi, abbiamo fatto un sopralluogo all’interno della Kyklos. Durante la visita guidata l’ingegner Filippi di Acea ci ha illustrato le “meraviglie” di questo impianto, nella zona dove versano l’indifferenziata, che non era per niente pulito. Quando ci ha condotto nella location dove creano il compost c’era un odore indescrivibile. Secondo me in quello stabilimento non c’è niente di regolare, andate a farvi un giro. Gli ingegneri hanno detto che se la quantità di produzione verrebbe diminuita, i problemi di respirazione riscontrati dai residenti, potrebbero essere limitati. I nasi elettronici, che dovrebbero verificare il livello di esalazioni dei gas, non funzionavano. La salute delle persone va garantita”.

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Interviene anche il consigliere Tomassetti del PD sull’argomento:”Il rispetto della vita e della morte sono principi assoluti che vanno rispettati. Non possiamo pensare che una parte di responsabilità non sia del Comune di Aprilia, il grave fatto è accaduto nel nostro territorio. Chi, purtroppo, subisce tutti i giorni sono i nostri cittadini a cui è messa in serio pericolo la loro salute. Noi del PD non abbiamo firmato la proposta di delibera, perchè non condividiamo la tempistica con cui è stata presentata, ma non il contenuto”.
Sull’argomento Kyklos è intervenuto anche il consigliere Giovanni Bafundi, che condivide quanto detto in precedenza dal suo collega La Pegna, aggiungendo qualche puntualizzazione riguardo allo stabilimento: “Basterebbe che la Kyklos diminuisse la quantità di rifiuti che accoglie, che sarebbero attualmente troppi rispetto alla capienza prefissata. Purtroppo, non è garantita l’incolumità dei cittadini; le polveri sollevate e diffuse, che creano odori nauseabondi, non possono essere respinte da teli di plastica, come quelli presenti alla Kyklos, occorrerebbero delle barriere può solide ed efficaci. Aggiungerei anche la non idonea prosecuzione dell’idea di far pervenire alla Rida Ambiente i rifiuti di Roma; abbassare la quota della tassa sui rifiuti non basta, bisogna tutelare maggiormente i residenti che vivono vicino a questi impianti. Gli odori nauseabondi si sprigionano e si diffondono perché molta roba è custodita all’aperto”.

Le dimissioni dell’assessore Lombardi, sarebbero state richieste da alcuni consiglieri a causa dei pochi controlli e per la scarsa sicurezza garantita ai cittadini residenti vicino gli impianti di compostaggio: i consiglieri firmatari della delibera, che sono intervenuti, avrebbero posto maggior rilievo all’incolumità non assicurata ai cittadini apriliani, che risiedono vicino all’impianto.

Melania Orazi

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